Il presidente Sauro Notari, dopo l’ultima vittoria a Carpi si sente più vicino ai playoff? “Intanto ci siamo messi alle spalle ogni discorso della salvezza – ha detto in un’intervista all’edizione umbra de Il Messaggero di oggi (lunedì 31 marzo) – ed è la cosa a cui tengo di più perché mantenere la categoria per Gubbio è importante. Ora non mi nascondo, mancano quattro partite e vediamo di tirare fuori il massimo. Se ci andremo sarò fatto tutto il possibile per ottenere il meglio. I ragazzi hanno sicuramente voglia di fare. Fin qui Fontana è stato sicuramente positivo, ha fatto ciò che qualunque allenatore vorrebbe fare”.
Al “Cabassi” si è vista molta più attenzione che contro l’Entella?
“Penso che la partita con la capolista sia stata condizionata dal fatto che i giocatori la sentivano troppo e sono entrati in campo tesi, con la paura di non volerla perdere. Quando si entra in campo con la testa più libera si riesce rendere di più e meglio. Lo ritengo un episodio, è stato sbagliato l’approccio, l’abbiamo archiviata e andiamo avanti. Ci giocheremo le ultime gare a viso aperto e con la mente aperta”.
Questa squadra ha espresso tutto il suo potenziale?
“I valori del nostro organico sono importanti, del resto è quello che è costato di più negli ultimi anni. I valori ci sono, i giocatori che possono fare anche più di questa categoria. Ripartiremo dalle certezze, non so ciò che andremo a costruire per il futuro. A breve comincerò a ragionare sulla programmazione, non voglio fare come nella passata stagione quando siamo arrivati a fine mercato senza la squadra costruita. Vorrei vederla già impostata a maggio: si portano i Ceri e si costruisce l’organico. Per la preparazione dev’essere pronta per l’80-85 per cento, lasciando un paio di posti per completarla”.
Tommasini ha segnato 8 gol, più un assist: può lanciare la volata?
“Sono convinto che possa risultare decisivo, ci ho sempre creduto. L’ho voluto, sarà determinante per il nostro futuro. Ha il contratto anche per la prossima stagione, a gennaio lo volevano Feralpisalò, Monopoli e Trapani. Qualche notte non ho dormito, avevano messo sul piatto i soldi. Mi sono anche scontrato con chi era vicino, ci ho pensato. Lui è venuto da me un paio di volte in ufficio ed è voluto restare. Ho lasciato cadere ogni ipotesi di cessione”.
I rimpianti, a parte gli infortuni, ci sono?
“Ce ne possono essere, ma oggi sono soddisfatto del percorso che è stato fatto. A dicembre dovevamo cambiare l’allenatore e i fatti mi hanno dato ragione. Volevo Fontana tra le quattro-cinque soluzioni emerse. Dai colloqui è quello che mi ha convinto di più. Ho fatto bene a scegliere lui, è legato anche per la prossima stagione. Sento parlare di tante cose, ma quando sarà il momento ci confronteremo”.
Ha mai parlato con Fontana del gioco dal basso che fa tanto discutere?
“Mamma mia, certo. Passa sempre da me quando rientra a Gubbio da Ascoli, ne parleremo anche stavolta come spesso ci capita. Lui lo preferisce e sono scelte. Io gli dico come la penso, ma poi giustamente decide lui”.
Il futuro dello stadio è un tormentone?
“Stiamo lavorando sulla convenzione. C’è il bando pubblicato. Dobbiamo capire e mettere dei paletti. Non so cosa intendono fare, non ne abbiamo parlato e va fatto soprattutto sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Vorrei chiudere questa storia entro aprile. Bisogna vedere cosa dà il Comune e cosa deve mettere il Gubbio. Mi aspetto una durata da cinque anni a salire. Avevo dato alla Giunta Stirati il progetto per un centro sportivo completo, compreso il palazzetto dello sport e un albergo vista la carenza di posti letto in città. Adesso l’ho proposto alla Giunta Fiorucci. Mi piacerebbe fare una cittadella sportiva e con ricettiva. Gli allenatori si lamentano dei campi di allenamento, anche per questo bisogna fare qualcosa. Se non mi aiuta nessuno e chi guida non si fida, io ho quasi settant’anni e non vorrei chiedermi chi me lo faccia fare”.
Lascia una Risposta