Un quarantenne sotto processo a Perugia perché nell’aprile 2023, quando la moglie ha avuto un incidente lungo la strada della Contessa, in viaggio con la bambina, ha sferrato un “calcio violento e improvviso allo sterno” dell’automobilista che aveva provocato il sinistro.
“Mi ha sferrato un calcio in stile karate scaraventandomi dietro il guardrail. Sono caduto di testa tra le pietre e ho perso conoscenza. Avevo il respiro mozzato e gli occhi sbarrati”. La scena è avvenuta davanti a un amico della persona offesa che in faccia all’aggressore ha urlato: “Che hai fatto? Perché lo hai fatto? Non respira, non respira più, respira male. L’amico ha chiamato altre persone che – secondo quanto si legge nella denuncia – sono arrivate qualche minuto più tardi col defibrillatore.
“Sono stato io”, si legge ancora nella querela, avrebbe detto l’indagato “con atteggiamento fiero, come se fosse partito da casa non per soccorrere ma per fare giustizia sommaria”.
“Invece di soccorrere aggredisci con furia inaudita e rischi di ammazzare un uomo”, ha urlato la moglie dell’aggredito al quarantenne. La persona offesa è stata trasportata in ospedale a Branca: il referto riporta “difficoltà respiratoria e perdita di conoscenza, lesioni personali consistite in lieve irregolarità corticale dell’arco anteriore dell’ottava e nona costa, compatibile con infrazione, giudicate guaribili in 30 giorni”.
Nel corso dell’udienza, che si è tenuta ieri mattina (martedì 16 settembre) in tribunale, il pubblico ministero Franco Bettini ha contestato all’imputato il reato di lesioni gravi. Quest’ultimo ha chiesto la messa alla prova. Si torna in aula il 17 gennaio 2026.




































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