La sicurezza urbana a Gubbio è al centro di un ordine del giorno presentato dal consigliere comunale di minoranza Luigi Girlanda, capogruppo di Rinascimento Eugubino.
“L’iniziativa nasce dall’escalation di furti e intrusioni – spiega Girlanda – registrati negli ultimi mesi in diverse zone della città, che hanno generato un diffuso senso di insicurezza tra i cittadini. Con questo atto, chiedo al Comune di intervenire con misure concrete e urgenti, tra cui: potenziamento della videosorveglianza cittadina, con nuove telecamere nei punti più sensibili e collegamento diretto con le Forze dell’Ordine: istituzione dei gruppi di controllo di vicinato, per rafforzare la prevenzione e la segnalazione di attività sospette in collaborazione con la Polizia Locale e i carabinieri;. incremento della presenza delle forze dell’ordine, attraverso una richiesta formale alla Prefettura per pattugliamenti più frequenti, soprattutto nelle ore serali e notturne; attivazione di un numero di emergenza locale, operativo 24 ore su 24, per una risposta più immediata alle segnalazioni di episodi di microcriminalità: utilizzo di droni per la sorveglianza urbana, nel rispetto della normativa vigente, per monitorare le aree più esposte al rischio di furti; creazione di un fondo comunale per la sicurezza domestica, con contributi economici per famiglie e commercianti che investono in sistemi di sicurezza; studio di fattibilità per un presidio permanente della Polizia di Stato a Gubbio, da sottoporre al Ministero dell’Interno. Ritengo che la sicurezza non sia un tema divisivo ma una priorità assoluta e mi auguro che il Consiglio Comunale discuta al più presto questa proposta nell’interesse della città e dei suoi abitanti”.
C’è un solo modo per fermare i furti, la legittima difesa deve essere sempre legittima se esercitata nella propria abitazione e sue pertinenze, a qualsiasi ora del giorno e della notte, colpendo il ladro in qualsiasi modo e in qualunque parte, davanti, dietro, di fianco, sopra e sotto, il proprietario di casa o suo familiare stretto non deve essere indagato, la magistratura deve accertare solo l’identità del morto o ferito più o meno grave per vedere se potrebbe trattarsi di femminicidio, o maschicidio di un parente, padricidio, figlicidio, nuoricidio, genericidio o suocericidio. Vedrai che poi la smettono di entrare in casa e torneremo a dormire con la chiave alla porta e le finestre aperte d’estate. Alternativa? Una pattuglia di carabinieri ogni dieci case o condominio con dieci appartamenti.
Pienamente d’accordo con te Patrizio bravo