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Sostegno alle forze dell’ordine, Fabio Sebastiani contesta e porta via tre extracomunitari che volevano firmare la petizione

Fabio Senastiani del Partito Comunista

Mattinata movimentata quella di oggi (venerdì 7 febbraio) in via di Fonte Avellana, tra l’asilo di via Armanni e la biblioteca Sperelliana, dove Fratelli d’Italia ha piazzato un banchetto per la raccolta firme a sostegno delle forze dell’ordine. “Continuano gli attacchi dell’estrema sinistra e della criminalità organizzata – evidenzia la petizione – contro le nostre forze dell’ordine che, oltre a dover affrontare quotidianamente situazioni pericolose, si trovano a essere accusati delle peggiori nefandezze.  Noi siamo al loro fianco e crediamo che la sicurezza dei cittadini sia una priorità assoluta.  Per questo vi chiediamo di sostenere con una firma le seguenti proposte: inasprimento delle pene per resistenza, violenza, minaccia e lesioni al pubblico ufficiale: creazione del reato di rivolta in carcere; maggiori strumenti di difesa; maggiore tutela legale per le nostre forze dell’ordine”.

In tarda mattinata si sono avvicinati tre giovani extracomunitari che hanno chiesto informazioni e si apprestavano a firmare la petizione quando, transitando nella via, si è avvicinato fortemente contrariato Fabio Sebastiani, 56 anni, esponente di punta del Partito Comunista di Gubbio, pluricandidato in Parlamento, Regione e Consiglio Comunale, promotore della cosiddetta “Scuola Radicchi”.

Sebastiani ha cominciato a contestare l’iniziativa davanti ai due dietro al banchetto delle raccolta firme, tra i quali il consigliere comunale Adele Martinozzi di Fratelli d’Italia.

Il militante dell’estrema sinistra ha praticamente portato via i tre giovani extracomunitari propensi a firmare, cominciando a inveire – riferiscono i presenti – contro le forze dell’ordine, accusandole di violenze nelle carceri, fino a evocare il caso Almasri che sta infiammando il dibattito politico tra destra e sinistra con scambi di accuse.

È stato girato un filmato con l’accaduto e non si escludono risvolti dopo il discusso episodio che è stato bollato come esempio di intolleranza e mancanza di rispetto verso le istituzioni e le iniziative democratiche.