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Stangata Tari, il Comune si difende: “Il servizio funziona e altrove costa di più”. Ma sui social è bufera

Bollette della Tari nelle case sotto ferragosto e reazioni a catena sugli importi. Stanno arrivando in questi giorni le cartelle del servizio rifiuti con le cifre rateizzate in tre tranche entro il 31 agosto, il 2 novembre e il 2 gennaio 2022. Ci sono esternazioni da più parti e si parla di stangata che colpisce in modo indiscriminato anche quei pensionati che vivono da soli in appartamenti piccoli e si vedono recapitare cifre fino a 150 euro. Gli importi superano per larga parte i 300 euro per appartamenti della fascia media.

Volano le accuse sui costi troppo alti che ricadono sulle famiglie, con il dibattito sempre aperto sulla reale chiusura del ciclo della raccolta differenziata visto il continuo ricorso alla discarica di Colognola e il riutilizzo solo parziale dei rifiuti differenziati.

La Giunta Stirati e i gruppi consiliari di maggioranza (Liberi e Democratici, Scelgo Gubbio, Socialisti Civici e Popolari, Democratici per Gubbio) ricordano che la tassa rifiuti è un tributo ad intera copertura del servizio, ovvero il costo sostenuto dal Comune deve essere coperto dall’entrata tributaria. L’importo per il 2020 e 2021 è di circa 4,3 milioni di euro. Le tariffe da applicare vengono calcolate con modalità determinate per legge e, in base a quanto previsto dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente recentemente istituita. La Tari per il 2021 è stata inviata, a differenza del 2020 nel quale era previsto un acconto e un saldo, con un unico avviso che prevede il pagamento in tre rate.

Per le utenze domestiche la tariffa si compone di due parti, una parte fissa che tiene conto delle dimensioni in metri quadrati dell’abitazione, una parte variabile che tiene conto dei componenti del nucleo familiare. “Gli scostamenti – spiegano da palazzo Pretorio – riguardano i soli possessori di immobili aventi dimensioni maggiori di 200 metri quadri, tutti gli altri utenti hanno avuto la conferma del costo, se non una diminuzione. Una famiglia tipo di quattro persone che vive in un’abitazione di 120-150 metri quadri ha quest’anno un risparmio di circa 9 euro”.

La coalizione di Stirati, nel solco delle amministrazioni precedenti, rilancia che la Tari a Gubbio è tra le più basse dell’Umbria, senza fare cenno però al livello e la qualità generale dei servizi. Per il Comune, la Tari “è un fiore all’occhiello per questa amministrazione e ha portato in sei anni e senza variazioni di costi la percentuale di raccolta differenziata dal 40 al 70,5 per cento, sopra la media umbra. Per andare incontro alle esigenze dei nuclei familiari che per effetto della pandemia hanno riscontrato difficoltà economiche, sono stati previsti degli sgravi calcolati sul reddito Isee, oltre a quelli previsti per le utenze non domestiche i cui avvisi non sono stati ancora inviati”.

Sui social il vicesindaco Alessia Tasso, con delega all’ambiente, difende le ragioni delle scelte e la segue a ruota il consigliere comunale socialista Francesco Zaccagni. Ma le reazioni sono ancora più infuriate tra chi riporta le cifre polemizzando sui costi del servizio.