L’incidente stradale in cui ha perso la vita il trentaduenne Manuele “Manolo” Fiorucci si sta portando dietro parecchi interrogativi. Ci sono racconti sulle ultime ore del ragazzo che sabato sera è stato a cena con amici e, verso le 23.30, stava rientrando a casa, a San Bartolomeo, decidendo di passare lungo la vecchia strada della Contessa a valle. Ci sarebbero stati messaggi con un amico e a un certo punto Manuele non ha più risposto. Questo avrebbe creato apprensione e l’indomani si sono attivate le ricerche, mentre i genitori, Giuseppe e Simonetta, con il fratello Alessio, l’aspettavano a pranzo a Monteluiano.
Le ricerche sono state lunghe e complicate, finché un amico perlustrando la zona della vecchia strada della Contessa lunedì scorso (7 aprile) ha notato un cedimento franoso, si è insospettito ed è sceso un po’ di metri scorgendo l’Audi A3 di Manuele con la drammatica scena. L’auto aveva sbattuto contro la roccia adagiandosi su una fiancata e sull’asfalto di terriccio non ci sarebbero tracce di frenate.
Oggi (giovedì 10 aprile) l’autopsia, eseguita a Perugia dal medico legale Massimo Lancia, proverà a chiarire le cause del decesso, compresa l’ora, dopo una prima ispezione cadaverica esterna.
La salma potrebbe essere riconsegnata ai familiari già in tarda mattinata per il funerale che si prevede probabilmente domani nella chiesa di Monteluiano, dove vive la famiglia, e che verrà celebrato dal parroco, don Leonardo Giannelli.
Ci sono svariate ipotesi che chiamano in causa anche le condizioni di quel tratto stradale comunale sdrucciolevole e soprattutto il fatto che non vi sia in quel punto alcun sistema di protezione sebbene vi sia il sottostante torrente di San Donato che è pericoloso.
La comunità eugubina è rimasta profondamente scossa dall’ennesimo incidente sulle strade eugubine sempre più insicure e piene di insidie per le scarse manutenzioni. Sui social c’è chi ha postato ricordi e foto del giovane che era molto conosciuto.
