E pensare che l’ex sindaco Filippo Mario Stirati ci ha sacrificato il Comune, contribuendo in modo determinante a consegnarlo dopo 78 anni alla destra, per aver logorato la candidata alla successione Alessia Tasso avendo solo immaginato di tenere incollati 5 Stelle e Pd nella sgangherata coalizione di sinistra pià perdente della storia affinché non candidassero nessuno per sostenere lui alle prossime elezioni regionali (la data che circola è sempre il 17 novembre ma l’ufficializzazione continua a essere rinviata).
I 5 Stelle hanno già puntato sull’ex consigliere comunale Mauro Salciarini e adesso anche il Pd gioca le sue carte. In un’accesa riunione è stato ribadito il no alle candidature di Stirati e Leonardo Nafissi, ritenuti candidati perdenti alle elezioni comunali di giugno con tutti i risvolti per l’epilogo di un clamoroso ballottaggio che ha addirittura escluso la sinistra.
La linea prevede una candidatura piddina condivisa espressione del comprensorio eugubino-gualdese. Non sono stati fatti nomi, se non escludere la convergenza su Stirati e Nafissi, ma ce ne sono un paio decollati nelle ultime ore. Il primo è quello del sindacalista della Cgil Gianni Fiorucci, che con Diego Pierotti ha fondato l’associazione Gubbio Città Europea e che avrebbe appoggi soprattutto fuori dal territorio eugubino. C’è poi quello di Francesca Pinna, ex consigliere comunale dei LeD e dirigente scolastico della scuola media “Mastro Giorgio-Nelli”, il cui nome in verità era circolato anche nelle indiscrezioni, rivelatesi però infondate, su un passo indietro di Stirati proprio nei suoi confronti. Non si esclude che possano essere presi entrambi in considerazione, anche perché c’è il meccanismo della parità di genere che consente di votare un uomo e una donna.
Alla riunione del Pd hanno partecipato anche esponenti di altri movimenti, come l’ex assessore Valerio Piergentili, neo coordinatore dei LeD sempre più coraggioso per quanto in difficoltà (e lo ammette nei colloqui politici) nel portare avanti la candidatura Stirati, considerato dagli ex alleati politicamente finito. C’era anche il consigliere comunale Diego Guerrini, uomo chiave nella coalizione attorno a Rocco Girlanda, con Raffaello Di Benedetto e Sara Cardoni.
Sono riemersi i reggenti, nei confronti dei quali è stato particolarmente duro l’ex sindaco Paolo Barboni con un’espressione tanto colorita quanto stroncante. I reggenti, che delegittimano il commissario Massimiliano Presciutti aspettando l’esito dei ricorsi presenti, trovano sostanzialmente terra bruciata attorno. Hanno diffuso un comunicato nel quale si preoccupano del rinnovo del Consiglio Provinciale. Il presidente dell’Unione Comunale del Pd con i reggenti, ormai sostanzialmente autoproclamati tali, ricordano che “per i prossimi anni Gubbio, il comune più esteso della provincia, non avrà rappresentanti in Provincia in quanto né nella lista del centrodestra né in quella del centrosinistra ci sono candidati eugubini. In primis la maggioranza che governa il Comune, con senso di responsabilità e per amore della città avrebbe dovuto farsene carico e imporsi a Perugia per avere almeno un candidato. Per quanto concerne il centrosinistra di Gubbio sembra che neanche ci si sia posti il problema”.
Il presidente e i reggenti avanzano delle domande con un passaggio polemico sul sindaco gualdese Presciutti: “Chi di questo territorio si è seduto ai tavoli che hanno compilato la lista? I consiglieri comunali del centrosinistra, ovunque collocati, hanno assunto iniziative verso i propri partiti e liste di riferimento per rivendicare almeno una candidatura eugubina? Ci rivolgiamo ai consiglieri comunali perché la Provincia è un ente di secondo grado e il suo consiglio viene eletto dai consiglieri comunali di tutte le città, per cui l’iniziativa politica era in capo a loro. Probabilmente di tutto questo sapeva qualcosa il sindaco di Gualdo Tadino che era in corsa per fare il presidente. Lo ammette lui stesso quando scrive che ha rinunciato alla candidatura a consigliere provinciale. Il sindaco di Gualdo Tadino è lo stesso che, per i ruoli che secondo la segreteria regionale avrebbe contro ogni regola interna del Pd stabilita dagli Statuti, dovrebbe rappresentare anche Gubbio. Alla prima prova dei fatti ecco i risultati. Non farà il presidente, solo questo gli interessava e si è guardato bene dal farsi carico di ripotare le esigenze del Comune più esteso della provincia. Fino a quando si abuserà della pazienza degli eugubini?”.
A destra c’è un po’ di nervosismo in ordine sparso. La candidatura di Stefano Pascolini di Fratelli d’Italia non troverà compatta la coalizione del sindaco Vittorio Fiorucci. Ciascuno andrà per conto proprio e la conta potrebbe dare ripercussioni negativo sul valore che le elezioni regionali avranno come riflesso sul quadro eugubino, dove vale ricordare che il centrodestra ha vinto le precedenti regionali del 2019 e le politiche del 2022 oltre all’affermazione del giugno scorso al ballottaggio. Gubbio Civica cerca una propria candidatura tra una donna e l’ex assessore piddino Alessandro Brunetti. La Lega guarda a Perugia, anche perché nella Giunta Fiorucci c’è Micaela Parlagreco che con Gubbio praticamente non ci azzecca nulla ed è stata paracadutata proprio dalla Lega perugina con incarico interno al partito al quale ora dovrà restituire qualcosa. C’è poi Forza Italia molto attiva con il nuovo coordinatore Antonio Manzo, che viene da Fratelli d’Italia a cui ha già portato via il consigliere comunale Chiara Generotti aprendo la prima crepa nella coalizione viste le reazioni. In Forza Italia è in corso un tesseramento senza limitazioni, dove si prende di tutto, anche persone che in passato hanno militato attivamente nell’ultrasinistra.
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