Vittoria dà appuntamento a ottobre su Sky, quando andrà in onda la miniserie televisiva in otto episodi “We are who we are” (Noi siamo chi siamo). Sorridente alla vita che le riserva belle sorprese, come passare dall’ufficio commerciale di un’importante azienda della bassa padovana, dove lavora, al set del regista siciliano Luca Guadagnino. A settembre verrà trasmessa negli Stati Uniti e a ottobre in Italia anche su Now Tv. Vittoria Bottin ha 23 anni e un cognome veneto, vive a Bagnoli di Sopra (tremila anime in provincia di Padova), ma è nata a Gubbio e torna una volta al mese per incontrare familiari e amici. La mamma è Paola Panfili, originaria di Semonte, e il legame con le proprie radici – anche per Vittoria e il fratello venticinquenne Ettore – resta sempre forte. Il destino le ha dato una straordinaria occasione, capitata casualmente già per il fatto che questa produzione tv è stata girata quasi interamente nelle zone attorno a casa sua.
Le si è aperta la possibilità di far parte del cast come attrice alla prima esperienza e l’incontro con Guadagnino è stato da folgorazione. Per ora tace, rispettando le consegne della produzione, ma sui social ha commentato che girare questa serie è stata “un’esplosione di energia, un’esperienza unica e indimenticabile, molto divertente, accanto a professionisti simpatici e disponibili. E’ stato un onore aver partecipato a questo capolavoro”.
Il personaggio interpretato da Vittoria è Sole. Impossibile per il momento saperne di più. Le prime anticipazioni parlano di una storia ambientata tra un gruppo di adolescenti e le loro famiglie nell’ex base dell’Aeronautica di San Siro nel piccolo centro veneto. Viene definita una serie singolare e profonda, destinata a stupire il pubblico, ammessa alla Quinzaine des Réalisateurs (Quindici giorni dei registi), sezione parallela alla selezione ufficiale del Festival di Cannes che consiste nella programmazione di cortometraggi, lungometraggi e documentari di tutto il mondo. ”Sono onorato che la Quinzaine abbia scelto il mio ultimo lavoro – ha detto Guadagnino -, con l’intenzione di mostrarlo integralmente a Cannes in una proiezione della durata di otto ore. Anche se la pandemia ha reso ciò impossibile, tuttavia considero la selezione un grande traguardo che dà forza al nostro racconto di gioventù, identità, eccentricità”.
Una storia di formazione scritta da Guadagnino con i giovani in primo piano nel paesaggio tutto italiano che fa da sfondo alle vicende di un gruppo di americani. Ma le parentele con “Chiamami col tuo nome” finiscono qui, ricordando il film del regista candidato a quattro Oscar, vincendo quello per la migliore sceneggiatura non originale di James Ivory, e al Golden Globe come miglior film drammatico.
Vittoria ha cominciato l’avventura sul set, con tutto il cast, nell’estate dell’anno scorso arrivando sino alla fine del 2019. Fino a quel momento zero esperienze, se non qualche sfilata nel paese dove l’hanno già fatta diventare una beniamina, fino a ritagliarle il ruolo di madrina all’inaugurazione della locale piscina che peraltro è stata utilizzata nella serie. Così, si è messa in gioco gestendo tutte le situazioni e portando con sé il segreto per lunghi mesi, fino a rivelare di recente a parenti e amici di Gubbio quanto possibile, cogliendo l’occasione del compleanno di un cugino dove l’hanno trovata realizzata e felice.
Del resto, conoscere e ampliare gli orizzonti fa parte del carattere come testimoniato anche dai due anni passati in America per studiare alla Stanford University in California, dove ha conosciuto Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, passeggiando alla Silicon Valley (si racconta che ha giocato col figlio chiamata dallo stesso Zuckerberg dopo lo sbarramento iniziale delle sue guardie del corpo), coltivando rapporti come quello di amicizia con Francesca Scorsese, figlia del grande regista Martin Scorsese e anche lei nel cast. Chissà se questi sono stati dei segnali premonitori.
Adesso c’è tanta curiosità per “We are who we are”, prodotta da Sky-Hbo. Scritta da Guadagnino – che ne è anche showrunner (responsabile delle operazioni quotidiane) – insieme a Paolo Giordano e Francesca Manieri, la serie è incentrata sul personaggio di Frazer (Jack Dylan), quattordicenne timido e introverso arrivato da New York nella base militare veneta con la madre Sarah (Chloë Sevigny) e la sua compagna Maggie (Alice Braga), entrambe in servizio nell’esercito statunitense. Nella base conosce Caitlin (Jordan Kristine Seamón), che ci vive da anni con la famiglia, ossia il padre Richard (Kid Cudi), la madre Jenny (Faith Alabi) e il fratello maggiore Danny (Spence Moore II). Intorno a Caitlin ruota un gruppo di amici: Britney (Francesca Scorsese), Craig (Corey Knight), Sam (Ben Taylor), Enrico (Sebastiano Pigazzi), Valentina (Beatrice Barichella) e appunto Sole. C’è davvero una grande attesa e viene già considerata una delle produzioni fortemente caratterizzanti il palinsesto della prossima stagione televisiva, aspettando naturalmente gli indici di gradimento del pubblico americano. Anche per Sole, il personaggio che lancia Vittoria alla ricerca di nuove emozioni.
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