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Il Wwf e i rapporti con Lafarge colosso del cemento. I comitati continuano la mobilitazione contro il Css. In campo anche la figlia dell’ex sindaco Goracci

Il Css (Combustibile solido secondario)

Il Wwf Italia attraverso la sezione di Perugia conferma i rapporti e gli accordi a livello europeo tra il Wwf International e il gruppo Lafarge, colosso mondiale nella produzione del cemento, fino a consentire pure l’incenerimento di Css nello stabilimento italiano di Ternate in provincia di Varese come rivelato dalle cementerie Barbetti e Colacem riportando anche reportage giornalistici in Francia, ma contesta la pratica e prende le distanze.

“Quell’accordo molto datato – viene evidenziato – aveva lo scopo di fissare obiettivi climatici stringenti in Paesi emergenti come Cina, India e Brasile. Il Wwf Italia nulla ha a che vedere con il cementificio di Ternate e con l’uso che si farebbe dei rifiuti”.

Fa riferimento alle leggi italiane che al momento – secondo il Wwf – non hanno recepito pienamente le direttive europee che Stato e Regioni devono far proprie. Per gli ambientalisti la possibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti umbro ricorrendo all’incenerimento “appare lontana dalle logiche dell’economia circolare. La soluzione migliore è prevenire la produzione di rifiuti e valorizzarli mediante riuso e riciclo”.

Il Wwf fa sapere di collaborare con tutte le aziende “che perseguono il miglioramento dei loro standard ambientali indicando la strada della sostenibilità”.

I comitati No Css nelle cementerie di Gubbio, per la Tutela ambientale della conca eugubina, No Antenna, Gubbio Salute Ambiente, Beni Culturali e Paesaggistici Gubbio, World Wildlife Fund hanno diffuso una nota nella quale, portando la testimonianza di un giovane malato di tumore, fa riferimento a una riunione pubblica in cui professoressa Katia Mariani e il dottor Giovanni Vantaggi di Isde-Italia. All’incontro è intervenuto – fanno sapere i comitati – anche il vicesindaco Alessia Tasso “che ha condiviso le ragioni dei comitati e ha ribadito la contrarietà dell’Amministrazione Comunale all’incenerimento dei rifiuti nelle cementerie”.

I comitati attaccano: “I produttori di rischio, ovvero gli imprenditori del cemento, continuano a dire e scrivere che Gubbio ha l’aria più pulita dell’Umbria. Ma, come evidenziato nella relazione del dottor Vantaggi, abbiamo molti dubbi in proposito. Dal 2002 sono state bruciate milioni di tonnellate di pet-coke proveniente fin dal Venezuela, la cui combustione produce un cancerogeno certo come il benzopirene; al pet-coke si aggiungono altre sostanze già concesse alle due cementerie nell’Aia, come decine di tipologie di rifiuti già da anni sottoposti a recupero di materia: in sostanza tali rifiuti finiscono coinceneriti nei forni e mescolati nel cemento. Inoltre l’Arpa, che deve monitorare le emissioni, riceve contributi non vincolati, 94.000 euro nel 2019, dai cementieri, come documentato dall’intervento dell’avvocato Valeria Passeri, vicepresidente del Wwf Perugia”.

Hanno concluso la psicologa Petra Sannipoli, che ha illustrato i benefici per la persona derivanti da un’assunzione di responsabilità, e Beatrice Goracci, figlia dell’ex sindaco Orfeo Goracci ed esponente del movimento culturale internazionale Our Voice, che ha rivolto un appello per “non lasciare bruciare il futuro delle generazioni che si affacciano alla vita in nome del profitto di pochi”.