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Panchine girevoli: il Monza si affida a Brocchi, il Rimini pensa ad Acori

Leo Acori è fermo da quasi due anni: venne esonerato dal Prato nell'autunno del 2016

L’ultimo turno nel girone B di Serie C ha mietuto vittime illustri. Come da più parti ampiamente previsto, Fabio Zaffaroni non è più l’allenatore del Monza. A secco di vittorie da 5 gare, la formazione brianzola, da poco passata nelle mani della galassia Fininvest con Adriano Galliani nel ruolo di amministratore delegato e Silvio Berlusconi a tessere i fili dalle retrovie, ha deciso di voltare immediatamente pagina e affidare la panchina a Cristian Brocchi, ex tecnico della Primavera del Milan nonché per un breve periodo della prima squadra (con la quale sfiorò la vittoria nella finale di Coppa Italia nel 2016, battuto ai supplementari dalla Juventus), reduce da un’esperienza negativa al Brescia in Serie B e da un’altra, un po’ più “esotica”, in Cina al Jiangsu Suning come vice di Fabio Capello, avventura interrotta lo scorso mese di marzo. Proprio Capello domenica era in tribuna al “Brianteo” per assistere alla sconfitta del Monza contro il Teramo, ed è pensabile che ci sia stato anche un suo suggerimento quando c’è stato da decidere a chi affidare la panchina biancorossa. Brocchi esordirà domenica prossima in trasferta a Fano. A Gubbio è atteso nel week-end 1°/2 dicembre.

RIMINI, TORNA ACORI? Un po’ più a sorpresa è saltata anche un’altra panchina: è quella del Rimini, dove Gian Luca Righetti ha deciso di rassegnare le dimissioni a seguito della seconda sconfitta rimediata nell’arco di pochi giorni in quel di Imola. A nulla è valso il tentativo del presidente riminese (nonché amico personale di Righetti) Giorgio Grassi, che ha tentato in ogni modo di far recedere il tecnico dal suo intento. Righetti è stato fondamentale nella passata stagione nella risalita nei professionisti del Rimini, subentrando a Muccioli a dicembre e conquistando la promozione diretta con tre gare d’anticipo. La squadra per ora è stata affidata al vice Marco Martini, ma in città gira già il nome del probabile sostituto, ed è un nome che a Rimini evoca sempre bei ricordi: Leonardo Acori sarebbe stato già contattato dal direttore sportivo Pietro Tamai, pronto a cominciare la sua terza avventura sulla panchina biancorossa. Nella prima, dal 2002 al 2008, riuscì a centrare due promozioni dalla C2 alla B fino a sfiorare il grande salto in Serie A (arrivò quarto nella stagione 2006-07, quella in cui vennero promosse Juventus, Napoli e Genoa senza disputare i play-off per via dei 10 punti di distanza dalla quarta, ratificati da un “biscotto” all’ultima giornata tra Genoa-Napoli). Nella seconda, stagione 2015-16, compì l’impresa di salvare ai play-out una squadra che già doveva fare i conti con quella che si sarebbe rivelata poi la fine della società guidata da De Meis, col fallimento che spazzò via il risultato ottenuto sul campo. Dovesse essere Acori il nuovo allenatore del Rimini, tra poco meno di due settimane toccherà proprio al Gubbio testarne le ambizioni: i rossoblù ospiteranno i biancorossi domenica 4 novembre, e chissà che non ci scappi un clamoroso amarcord.

LA RIPRESA. Intanto domani il Gubbio, dopo il pari con il SudTirol, si ritroverà di nuovo al “Barbetti”. Da valutare le condizioni di Casoli, uscito per un problema muscolare, al pari di quelle di Malaccari, assente domenica scorsa. I rossoblù nel fine settimana saranno di scena in casa della Feralpi Salò, una delle formazioni ritenute tra le più forti del girone.