Questo articolo è tratto dal numero 96 di 15Giorni
Tutti guardano alle strategie nella coalizione di Filippo Mario Stirati, che lavora all’accordo con il Pd dicendosi favorevole a trovare la convergenza con il consigliere regionale e segretario locale Andrea Smacchi. La lista civica Scelgo Gubbio comincia però a mettere qualche paletto: i centristi della maggioranza sono orientati verso l’intesa coi piddini, ai quali viene però chiesto di rinunciare al simbolo del partito. Dovrebbero in pratica costituire una lista civica rinunciando appunto al loro simbolo che viene ritenuto da Scelgo Gubbio, così come da altri in ordine sparso nella maggioranza, privo di ogni appeal e, visti i precedenti, ancor più nella situazione eugubina in un eventuale ballottaggio.
REBUS BARILARI. Fa intanto discutere l’uscita dal Pd del trentaduenne Luca Barilari, che in Consiglio Comunale ha costituito il gruppo misto. Non esclude un percorso per sostenere la Lega oppure i 5 Stelle, contro il suo vecchio partito e comunque in alternativa a Stirati. “Ho spesso sottolineato – dice Barilari – la scarsa incisività del sindaco su lavoro e sviluppo economico. La maggioranza per tutta risposta ha alzato le tasse al massimo. Anche l’Istat ha certificato che siamo la città più povera dell’Umbria. Una ristretta cerchia ha deciso di parlare con Stirati per il governo della città, magari strappando un posticino. Non si è mai fatta un’analisi sull’operato dell’attuale amministrazione e non si è mai sviluppato un progetto per il futuro. Le scelte si fanno a Perugia e con qualche politico di Comuni limitrofi”. Le prospettive personali di Barilari sono da decifrare. “I miei valori politici oggi – spiega – sono sempre legati al bene della città prima ancora che a un colore o a un’aggregazione politica. Potrei analizzare la politica e gli intenti di centrodestra e 5 Stelle. Non devo fare scelte immediate, di sicuro continuerò in consiglio comunale a impegnarmi per gli eugubini. Goracci si ricandida? Ha fatto il suo corso”. Barilari intende guardarsi attorno in questi mesi, al di là del centrosinistra, avviando contatti per verificare i progetti in campo. “Spero che si attivi – osserva – un laboratorio di progetti condivisi con gli eugubini. Con Stirati si è toccato il fondo della negatività, rimarcando come non sia stato nemmeno chiesto di inserire Gubbio tra le realtà in crisi e da questo emerge la latitanza del sindaco e di Smacchi”.
CAPANNELLI LASCIA. Anche Spartaco Capannelli ha lasciato il Pd, consumando la rottura nell’unione comunale quando Smacchi ha ufficializzato il percorso che entro novembre dovrebbe portare all’alleanza con Stirati. L’architetto ha espresso il dissenso e quasi sicuramente lo seguirà l’ex sindaco Ubaldo Corazzi, critico verso l’attuale amministrazione. Nel Pd si è avanzata anche la proposta di una candidatura al femminile, trovando su questa ipotesi la convergenza il consigliere comunale Marco Cardile (considerato vicino a Catiuscia Marini presidente della Regione) e l’ala che viene collegata all’ex parlamentare Giampiero Giulietti con in testa l’ex segretaria Sara Cardoni. Smacchi tira dritto revocando il mandato alla delegazione (Diego Pierotti, Sara Cardoni, Nicola Aloia e Graziano Cerbella) per condurre le trattative con le altre forze politiche direttamente come. Si propone poi di organizzare entro metà novembre quattro eventi tematici con esponenti nazionali e regionali del partito. Sul simbolo non si discute: Smacchi ha fatto sapere all’assemblea interna che è irrinunciabile, rispondendo a chi nella maggioranza di Stirati è favorevole agli accordi con i piddini ma solo se candidati in una lista civica.
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