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La provincia di Perugia in zona rossa: ecco cosa si può fare (e occhio all’ordinanza comunale)

Ha tagliato la testa al toro la Giunta Tesei, che alle 18,30 ha fatto sapere in anticipo (domani ci sarà l’ufficialità con il varo dell’ordinanza) che da lunedì 8 a venerdì 21 febbraio tutta la provincia di Perugia (più 6 comuni del ternano) sarà classificata come “zona rossa”. Tornano di fatto i divieti già osservati per 10 giorni durante le festività natalizie (dal 24 al 27 dicembre, dal 30 dicembre al 2 gennaio e il 5-6 gennaio), il tutto allo scopo di contenere al massimo la diffusione dei contagi nella provincia perugina, dove è stata la presenza riscontrata dei due ceppi delle varianti inglese e brasiliana ad aver convinto i vertici della sanità regionale a intervenire con una misura decisamente “pesante”, in netta controtendenza con quanto sta avvenendo sul territorio nazionale. Resta in “zona arancione” la provincia di Terni, ad esclusione dei 6 comuni considerati più a rischio.

GUBBIO, NUMERI STABILI. Nessuna eccezione dunque per Gubbio, che pure tra i comuni provinciali che superano il tasso di incidenza di 200 positivi per 100.000 abitanti (quello oltre il quale scatta la “zona rossa”) è uno di quelli con la media più bassa. Anche nella settimana che sta per volgere al termine il dato è rimasto pressoché invariato, attestandosi in media a 240 positivi: in totale i casi registrati sono stati 77 su 32.000 abitanti (se proiettati su 100.000 fa appunto 240), con un’impennata alla quale si è assistito nelle ultime 48, quando sono state riscontrate rispettivamente 19 positività venerdì e 18 sabato (37 in totale), cioè quasi la metà di tutto il quantitativo settimanale. Numeri che avevano già suggerito al sindaco Filippo Mario Stirati di prorogare la precedente ordinanza con la quale aveva disposto la chiusura delle scuole dalle elementari alle superiori (con didattica a distanza) fino al 13 febbraio, oltre ad anticipare di un’ora il coprifuoco (dalle 22 alle 21) e confermare altre restrizioni legate agli afflussi nelle aree pubbliche. L’ordinanza della Regione, attesa nella giornata di domenica, contribuirà semplicemente a rafforzare quanto stabilito. Ma quali saranno le restrizioni in vigore dall’8 al 21 febbraio nel territorio eugubino? Eccone un breve riassunto, specificando anche quelle che sono le ulteriori restrizioni volute dall’amministrazione locale.

Mobilità. In zona rossa è consentito circolare solo per lavoro, salute o necessità. Si può effettuare una sola visita al giorno a casa di parenti o amici, sempre nello stesso comune, alla quale possono prendere parte al massimo due persone più figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi. Tutte le visite non potranno essere effettuate oltre le 21, orario del coprifuoco imposto dall’ordinanza comunale. Il rientro alla residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito.
Attività di commercio. Tornano ad abbassarsi le saracinesche, poiché saranno chiusi negozi e mercati. Chiusi anche i centri estetici. Resteranno invece aperte farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai e altri punti vendita di beni necessari. Aperti anche barbieri, parrucchieri e lavanderie.
Scuole. Il Comune di Gubbio aveva inizialmente lasciato aperto le scuole dell’infanzia e gli asili nido, imponendo la didattica a distanza dalle elementari alle superiori ma la Regione non è stata dello stesso avviso: chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 21 febbraio.
Trasporti. Riempimento massimo al 50% dei mezzi pubblici.
Ristorazione. Confermata la chiusura totale al pubblico sia per pranzo che per cena di bar e ristoranti. Resta possibile soltanto l’asporto (entro le 18 per i bar, fino alle 21 per i ristoranti in base all’ordinanza comunale) e il domicilio, prolungato di un paio d’ore in base alle esigenze di ogni singolo esercente. Resta il divieto di consumare cibi e bevande in strade o parchi pubblici dalle 18 alle 5.
Tempo libero. Chiusi musei, mostre, teatri, cinema, palestre, piscine e centri sportivi. Consentita l’attività motoria nei pressi dell’abitazione e l’attività sportiva solo in forma individuale. Prorogata la chiusura delle attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine (anche nelle tabaccherie).