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Verso il derby. Tozzuolo sa tutto del Grifo, mentre Braglia è un ex anomalo

Il difensore Alessandro Tozzuolo

Il derby di Alessandro Tozzuolo vale doppio. Il difensore centrale, classe 2002, è di Brufa, frazione di Torgiano, ed è cresciuto col Grifo nel cuore e stampato sulla maglia. Poi, a un certo punto, ha dovuto prendere una strada diversa perché nell’estate 2021 è stato ceduto a titolo definitivo al Montevarchi, dove in prestito nella stagione precedente aveva conquistato la promozione in Serie C. L’aspetta una domenica dalle forti emozioni e spera di esserci da titolare, come a Cesena lunedì scorso e contro l’Arezzo nella gara precedente per restare all’ultimo scorcio del campionato. È diventato sempre più un riferimento della difesa rossoblù, sia nell’assetto a tre che quando Piero Braglia si è messo a quattro raccogliendo i risultati migliori. Il Messaggero gli ha dedicato un focus in vista del derby di domenica 17 marzo (ore 16:15).

Nelle 17 presenze, per 1.408 minuti giocati, c’è anche un gol. Il giovane ha infatti partecipato al 4-0 contro il Pescara al Barbetti il 9 febbraio, lasciando l’impronta del poker di testa sul corner di Mercati. La sua carriera sta prendendo sostanza con un crescendo che non passa inosservato anche per la capacità di sfruttare i centimetri e la prestanza fisica nell’area avversaria. A Gubbio è stato ufficializzato il 18 luglio 2023, reduce dal triennio a Montevarchi tra 12 presenze in D e 63 gare nei professionisti con un gol, per poi svincolarsi e firmare fino al 2025. Giudizi unanimi: è un gran bravo ragazzo e sa quel che vuole.

“Ho sempre lavorato in silenzio e continuerò a farlo”, ha detto dopo il 3-1 con la Recanatese al Barbetti il 10 gennaio, esprimendo la soddisfazione nel trovare la continuità d’impiego. In quella occasione, oltretutto, c’era stato un richiamo al Perugia parlando di Melchiorri, il centravanti dei marchigiani che ha conosciuto ai tempi del Grifo e che ha controllato bene in quella occasione. Tozzuolo ha messo al centro il Gubbio: “Mi piace lo spirito di squadra e dare tutto per i compagni, pure gli ultimi arrivati si sono integrati subito perché il nostro spogliatoio è aperto»”.

Braglia sa di poter contare su di lui e condividono la conoscenza dell’ambiente, visto che anche l’allenatore toscano è passato per il biancorosso. Ufficialmente non è mai stato il tecnico del Perugia, ma può considerarsi comunque un ex. I grifoni nel 2010, dopo l’esonero di Giovanni Pagliari, videro l’allora presidente Leonardo Covarelli puntare su Braglia che aveva avuto a Pisa. Chiusa l’avventura a settembre sulla panchina del Taranto, da regolamento Braglia non poteva allenare, così in panchina ci andava Carlo Antonio Buzzi pur se in realtà guidava lui dalla gradinata.