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Verso le elezioni: duello rusticano a sinistra fra Tasso e Goracci con in mezzo Stirati

In questa burrascosa campagna elettorale, tra toni sguaiati, veleni e offese perfino dal sindaco uscente già insegnante di latino e greco al liceo Filippo Mario Stirati, c’è anche nelle ultime ore il duello rusticano a sinistra sull’informazione tra Alessia Tasso dei LeD con Pd e 5 Stelle imbarcati dopo dieci anni di opposizione e il consigliere comunale uscente Orfeo Goracci, già carcerato oggi imputato nell’inchiesta Trust per presunti reati contro la pubblica amministrazione (al di là di come finirà il processo va chiarito che c’è già stato un patteggiamento di un fedelissimo dell’ex sindaco e le intercettazioni consegnano un quadro definibile squallido).

Si scambiano accuse a vicenda su VivoGubbio oggi, pensando a TuttoGubbio d’un tempo, interpretando e farneticando sul ruolo della libera informazione. Diatribe da politica di campagna, accanto alla bottiglia di vino svuotata, per raccattare consensi. Alessia Tasso ha 35 anni e sembra già prigioniera del vecchio modo di fare politica con accanto un finto partito come i LeD fatto soprattutto di ex Pd che oggi hanno caricato sul carro i piddini smaniosi di provare a tornare al potere dopo undici anni.

La crisi generale della politica italiana è accentuata dal livello bassissimo di certi politici locali abituati a detenere il potere, indipendentemente dall’anagrafe, oppure ad averlo esercitato tra storture e comportamenti scandalosi.

Invece di parlare dei problemi della città e da come risolverli (si pensi a Goracci che verrà ricordato nell’ultimo quinquennio per aver proposto il murales ideologico in via Allende trovando la maggioranza agitata nell’andargli dietro per paura di perdere in prospettiva qualche voto), si assiste al teatrino dei pontificali. Tasso che fa la vittima (ruolo solitamente preferito da Goracci che fa l’accerchiato gridando ai poteri forti e alla ricchezza dimenticandosi la sua) e Goracci che parla di ossessioni altrui dimenticando le sue passate e presenti.

Tra “cantieropoli” con i lavori elettorali senza fine, gli esposti a raffica e gli strali di Stirati, ora ci si sono messi pure Tasso e Goracci. Da qui all’apertura delle urne che altro si vedrà?