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Verso le elezioni: Riccardo Biancarelli si è ritirato dispensando perle di saggezza

Riccardo Biancarelli

Si è fatto da parte Riccardo Biancarelli. Il quarantatreenne consigliere comunale uscente, entrato nel 2019 dalle liste dei LeD per poi abbandonare il movimento costituendo Democratici per Gubbio, ha tenuto fede a quanto annunciato a VivoGubbio e non è ricandidato. Prendiamo atto di un altro rappresentante delle istituzioni che è stato di parola, onesto intellettualmente e coerente. Biancarelli però la sua parte in fondo la fa in questa campagna elettorale. Ha riservato, sui social, un paio di “perle” che non hanno bisogno di commenti. Ve le proponiamo invitando i lettori alla riflessione e qualche politico incollato alla poltrona alla meditazione. Fenomenologia del candidato consigliere L’irriducibile: prima fila sempre, in tutte le foto. Ma avrà il poster del candidato sindaco in bagno? Il vanaglorioso: dice di avere dalle 500 alle 600 preferenze personali pronte in un cassetto, così, senza fare niente. “Mi conoscono”, dice. Che poi è vero, infatti non lo vota nessuno. (Ir)realista. Il coraggioso: “con tanto di passato da scordare”, come avrebbe detto il buon Califfo. Come nuovo, anzi usato garantito… sì per arfà peggio! Il localista: si candida a “sindaco della frazione” di turno. Tutti i voti concentrati in due o tre seggi. Già. E tutti gli interessi concentrati in 200 o 300 metri. Settoriale. Il super social: condivide ad ogni piè sospinto post, foto, articoli, comunicati, caricature, vignette, interviste. Ma come diceva Gaber: “Baaasta!”. Fenomenologia del candidato consigliere… il ritorno L’assessore in pectore: è già pronto, sempre stato pronto. Già sa quale sedia occuperà su quel tavolo tondo la cui immagine lo tiene più su di un film di Siffredi. Agitato. Il vagabondo: è in lista ma “niente di serio”. Quando gli altri fanno fiamme, lui si rinfresca con un bello spritz al bar. Ma ha capito tutto. Il deus ex machina: ha già la soluzione prima che nascano i problemi, figuriamoci per quelli esistenti che ritiene annosi per la città. Studia, si arrovella e sistematicamente partorisce piani che stuzzicano le fantasie dell’elettorato… e della Corte dei Conti. Ottimista inguaribile. Il transformer: più partiti che mutande. Ma non è lui che cambia, lui sta fisso lì mentre sono tutti gli altri a cambiare. Una sorta di Galileo contemporaneo, solo che per essere come Galileo bisogna sì andare controcorrente, ma anche avere ragione. Coriaceo.