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Caso Venturi: segnalazione all’Ufficio scolastico regionale dopo il post su Facebook. I 5 Stelle rivendicano il posto nella commissione pari opportunità

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Sabrina Venturi con Matteo Salvini

Un post su Facebook ha scatenato l’inferno: un caso di
coronavirus in Africa e Sabrina Venturi, insegnante di scuola
dell’infanzia, leghista componente della commissione comunale pari
opportunità, ci è andata giù pesante finendo travolta dalle polemiche.
“Magari ci metta lo zampino”, ha scritto, e le reazioni sono state
furibonde. Ora le sta piovendo addosso di tutto, dalle critiche delle
istituzioni (è intervenuta la Giunta Stirati) e la stessa Lega (con cui
si era candidata alle elezioni comunali lo scorso maggio) che ha preso
le distanze, fino agli insulti più impietosi e oltremodo offensivi
passibili di querela che stanno invadendo i social. Tutto è scaturito
dalla notizia “Coronavirus è arrivato in Africa: molti casi. Ora è allarme barconi”.

Il commento dell’insegnante di Gubbio ha fatto il giro del web e della città. Il sindaco e gli assessori parlano di “dichiarazione inqualificabile che rappresenta un fatto gravissimo, un pensiero generale non conciliabile con il ruolo di docente né con quello di rappresentante di un’istituzione. Come amministrazione non possiamo e non vogliamo esimerci dal prendere nettamente le distanze. Una volta accertati i fatti, assumeremo tutte le iniziative e le misure necessarie volte anche a tutelare gli studenti e i docenti che ogni giorno permettono alla scuola italiana di svolgere il suo fondamentale ruolo educativo”. Le distanze le ha prese anche Giorgia Gaggiotti, presidente della commissione pari opportunità, rimarcando che i contenuti del post “sono in totale discordanza con i principi che ispirano la nostra attività”.

Sabina Venturi è pronta a uscire dal partito e anche dalla commissione
(la stessa Lega glielo chiede), consapevole dell’espressione infelice. “Mi scuso pubblicamente – ha postato -, ho detto parole pesanti che non penso. Amo gli animali, figurarsi gli esseri umani. Non so cosa mi sia preso, forse scorrevo i vari post su Facebook e mi sono fatta prendere dalla pubblicazione di violenze su donne, bambini e furti da parte di stranieri, senza rendermi conto che rispondevo con violenza. Non è da me, scusate”.

Si profila una segnalazione all’Ufficio scolastico regionale per valutare il caso e gli effetti mediatici che ha sollevato. I 5 Stelle intanto sono intervenuti prendendo posizione: “Il gruppo consiliare eugubino del M5S ha appreso la notizia, fatta pervenire in data odierna con una nota del gruppo consiliare Lega Gubbio (Protocollo n. 6512 del 17 febbraio 2020) , del ritiro della sua rappresentante in seno alla commissione pari opportunità, in seguito a un post della stessa Consigliera giudicato razzista e finito alla ribalta dei media locali e nazionali. Condanniamo con forza il linciaggio mediatico a cui la ormai ex Consigliera leghista è stata sottoposta e ribadiamo la nostra solidarietà umana verso una persona che ha
evidentemente commesso una sciocchezza, riteniamo tuttavia che dal punto di vista politico non si possa prescindere dal rispetto delle Istituzioni e dei ruoli che siamo chiamati a ricoprire. I principi che ispirano l’attività della commissione pari opportunità, infatti, non possono essere derogati e ciascuna componente della commissione pari opportunità deve fornire apporti adeguati alle responsabilità assegnate e deve agire in modo da tutelare il prestigio e l’immagine della commissione stessa. Il M5S, pertanto, alla luce di tutto ciò ha comunicato la propria posizione al presidente della Terza Commissione consiliare Marco Cardile, nel rispetto dei ruoli
istituzionali, chiedendo che venga nominata in seno alla commissione pari opportunità, in sostituzione della consigliera leghista decaduta, la candidata proposta dal M5S risultata la prima delle non elette, ovvero Paola Salciarini, come prevede il regolamento interno in questi casi. Con l’auspicio e la convinzione di poter proficuamente collaborare con un organo istituzionale importante come la CPO, aspettiamo l’esito della sostituzione”.