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La marcia indietro dell’assessore regionale Coletto (senza chiedere scusa) tra chiacchiere e manipolazioni

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Luca Coletto, assessore alla Sanità della Regione Umbria

Si sono ingenerati equivoci e confusione, anche per talune distorte ricostruzioni e interpretazioni apparse in qualche sito internet informativo, su quanto accaduto ieri pomeriggio con le dichiarazioni rilasciate al sito Umbria24 dall’assessore alla Sanità della Regione dell’Umbria, Luca Coletto, il quale ha fatto riferimento a un numero imprecisato di test sierologici rapidi (non ai tamponi) collegati ai soggetti in quarantena per aver violato a Gubbio, il 15 maggio, le norme sulla sicurezza con il distanziamento sociale e l’uso di mascherina.

Ha ingenerato allarmismo questa dichiarazione di Coletto, non certo le testate che correttamente l’hanno riportata secondo il principio che la notizia è tale se di pubblico interesse e non se piace o meno farla conoscere oppure leggerla per commentare a piacimento.

Ci siamo attivati subito contattando il sindaco Filippo Mario Stirati, che ha confermato di aver appreso a sorpresa delle dichiarazioni di Coletto e di aver fatto subito delle verifiche con i responsabili della Usl Umbria 1.

E’ emerso che i test sierologici rapidi positivi ai quali faceva riferimento Coletto non erano quelli riferiti ai soggetti esaminati dopo le vicende del 15 maggio, ma si trattava di test effettuati precedentemente in ospedale a Branca dove converge l’intero territorio di riferimento. Il sindaco ha quindi aggiunto che i test sierologici effettuati in mattinata su una quarantina di soggetti eugubini erano risultati tutti negativi.

Vale ricordare che la positività del test sierologico non dimostra un contagio in corso da coronavirus, tanto che il protocollo sanitario prevede in caso di positività di questo test il ricorso all’esame del tampone faringeo.

Le reazioni sui social e talune informazioni seguenti fuorvianti, quasi manipolate, hanno travisato la successione dei fatti e tratto in inganno.

Un fatto è certo: l’assessore regionale Coletto ha corretto il tiro facendo finta di nulla e senza scusarsi per l’equivoco ingenerato, come avrebbe potuto e dovuto fare. Ma naturalmente questo non è apparso in nessun sito né in alcun social.