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La gestione del Covid nelle scuole: dirigenti infuriati per il secondo piano

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Osservazioni e considerazioni sulle misure previste dal secondo piano scuole per questo anno scolastico in un documento redatto e sottoscritto da 103 dirigenti scolastici, diffuso da Maria Marinangeli preside del polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” di Gubbio.

I dirigenti sviluppano un’analisi profondamente articolata: “Si apprende da interlocuzioni dirette con le Usl di riferimento, avute per gestire casi Covid purtroppo già in atto, che è stato varato un secondo piano scuole di cui gli istituti della regione non sono ancora a conoscenza, avendo ricevuto soltanto pochi giorni fa un piano adottato con determinazione direttoriale 9401 del 24/09/2021. Avendo preso visione di questo secondo piano attualmente vigente – anche se formalmente ancora non trasmesso alle scuole – corre l’obbligo di segnalare quanto segue. A pagina 7, al paragrafo denominato procedura operativa, così come nel piano precedente. compare quello che può essere considerato soltanto un refuso: nell’elencare la Sequenza logico-temporale delle azioni viene indicato al primo punto Il referente Covid della Scuola segnala un caso accertato di positività, come se fosse la scuola a dover segnalare alla USL di riferimento un caso Covid, addirittura accertato. Non c’è dubbio che si tratti di una inversione del soggetto, in quanto solo la Usl può accertare casi Covid che poi segnalerà tempestivamente alla scuola. Resta inteso che le scuole si adopereranno come sempre per comunicare notizie informali di casi di positività qualora le abbiano. Si richiede di chiarire questo punto o direttamente provvedere al suo emendamento. A pagina 11, al paragrafo in cui si chiariscono le misure previste per le scuole primarie si legge che in caso di positività di un alunno si deve operare una distinzione tra contatti stretti e contatti a basso rischio per i quali si prevedono misure diverse, ovvero messa in quarantena o sola sorveglianza senza interruzione della didattica. Si riporta la definizione di contatti stretti come inserita nella nota a piè di pagina I contatti stretti tra gli alunni/studenti/compagni di classe sono identificati in coloro che hanno avuto presenza prolungata e in significativa interazione con il caso, nelle 48 ore precedenti l’esordio dei sintomi-effettuazione del tampone del caso confermato sintomatico-asintomatico. Si individueranno come contatti stretti di norma anche i compagni di classe che occupano le postazioni attigue in tutte le direzioni a quella del caso. Ora, soltanto laddove non si abbia contezza delle normali modalità didattiche in uso nel grado di scuola primaria si potrebbe pensare che sia possibile distinguere tra gli alunni della stessa classe coloro che siano da considerarsi ‘contatti a basso rischio’ essendo di certo rimasti in postazioni non attigue al caso positivo. Ciò vale in qualsiasi classe e soprattutto nelle classi a tempo pieno che vivono l’ambiente scolastico per otto ore al giorno, consumando insieme i pasti e condividendo il tempo dell’attività motoria o delle pause educative oltre che delle ordinarie attività didattiche. Nelle nostre aule di scuola primaria, anche senza progetti o eventi speciali, nella didattica di tutti i giorni, pur nel rispetto delle vigenti misure anticontagio (mascherina, igiene mani, distanziamento commisurato agli spazi disponibili), soltanto in maniera del tutto residuale avviene che gli alunni restino immobilizzati allo stesso banco per ore, senza mai spostarsi o cambiare ‘postazione’, in quanto il setting d’aula viene modificato a seconda della specifica attività. Sono anni che lavoriamo alacremente, che ci formiamo e facciamo formare i nostri docenti affinché la didattica sia partecipata, coinvolgente, esperienziale, solo occasionalmente frontale. E per fortuna questa è la realtà di tutte le Scuole Primarie, non soltanto di quelle considerate particolarmente innovative. Da ciò discende che in nessun modo potremmo individuare i contatti stretti secondo la definizione che riporta il Piano, in quanto il modello aereo, con i passeggeri corrispondenti esattamente al numero del seggiolino prenotato, impossibilitati a spostarsi per tutto il tempo del viaggio, è applicabile soltanto e forse nemmeno al traffico aereo. Non ha nulla a che vedere con la routine scolastica delle nostre Primarie, pur in tempo di Covid. Ne deriva che tale modalità, lungi dall’essere concretamente applicabile, porterà come conseguenza che ogni caso di positività nella Scuola Primaria sarà gestito con l’invio dei nominativi di tutti gli alunni della classe, perché altro non sarà possibile fare. In compenso la diffusione di questo secondo piano scuole porterà confusione tra le famiglie degli alunni che potranno sollevare dubbi sulla gestione dei casi o peggio della stessa didattica nei confronti delle scuole, condizionando in modo negativo e del tutto controproducente il clima in cui il faticoso ritorno alla normalità della vita scolastica sta avendo luogo. Si suggerisce quindi di gestire i casi di eventuale positività nella scuola primaria o come nella Scuola dell’Infanzia o come nella Scuola Secondaria di I grado, eliminando questa discrezionalità nell’individuazione dei contatti che non corrisponde a una vera possibilità di applicazione da parte delle scuole. Nella speranza di poter contribuire con queste osservazioni a migliorare ancora il piano previsto dalla sanità regionale per contrastare e sconfiggere la diffusione del contagio, siamo a ricordare la disponibilità del mondo della scuola a essere costruttivamente coinvolto nella definizione delle misure che lo vedono direttamente interessato”.