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Piazza Grande, partono i lavori tra le polemiche. Insorgono le attività economiche della zona per le modalità dell’intervento

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Apre il cantiere di piazza Grande. Operai al lavoro da oggi (lunedì 3 giugno) per i prossimi dieci mesi – riferisce il Messaggero edizione Umbria – con l’obiettivo di attuare una ristrutturazione ambiziosa, complessa e articolata di consolidamento e rifacimento della pavimentazione in tutto il blocco della piazza pensile che poggia sugli arconi verso la sottostante via Baldassini ed è il cuore dell’acropoli.

Le immagini della domenica hanno lasciato il segno tra gli ultimi turisti ad ammirare la piazza, gli ultimi bambini a dare i calci a un pallone e nel tardo pomeriggio una foto di gruppo con il sindaco Filippo Mario Stirati, gli assessori e quanti hanno voluto lasciare una testimonianza di un luogo simbolo che cambierà volto.

La trasformazione, partita con un anno di ritardo sul previsto, sarà evidente. Un’impresa romana si è aggiudicata l’appalto, riformulato dopo l’annullamento l’anno scorso tra non poche polemiche, problemi e ricorsi con la Giunta Stirati costretta a fare marcia indietro in seguito agli annunci in pompa magna. Adesso il cantiere viene attivato tra le fortissime proteste delle attività commerciali e ricettive della zona.

Le premesse erano infatti di un intervento per stralci, con fasi programmate, al fine di salvaguardare l’attività degli operatori economici che rischiano di subire gravissimi danni per il contraccolpo da una chiusura generalizzata e lunghissima. Sembrava tutto definito ma all’atto pratico l’impresa ha rivendicato un modus operandi che, in presenza di procedure diverse, dovesse tenere conto del rischio di un allungamento dei tempi, che in quel caso avrebbe dovuto portare il Comune a coprire un’ulteriore spesa di circa 70mila euro per permettere di intensificare i turni di lavoro.

Stirati ha trovato resistenze in giunta, dove ci sono state tensioni per cercare soluzioni in grado di conciliare ogni esistenza, e le regole inserite nell’appalto, nel mirino delle critiche, non hanno consentito una maggiore elasticità per gestire tutte le situazioni. Ci rimettono soprattutto bar, ristoranti e strutture ricettive, ma soffriranno specie in questo periodo estivo anche i negozi di souvenir. C’è chi tra gli operatori economici ha dato mandato a un legale di richiedere l’accesso a tutti gli atti dell’appalto prospettando eventuali ricorsi o segnalazioni agli organismi di controllo, senza escludere contenziosi legali.