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Gubbio ancora a secco, col Fano è solo 0-0. E la vittoria in casa manca da 295 giorni

L'ingresso in campo di Gubbio e Fano (Ufficio Stampa Alma Juventus Fano - Facebook)

GUBBIO – FANO 0-0
GUBBIO (4-3-1-2): Marchegiani 6; Schiaroli 6 (23′ st Tofanari 5,5), Espeche 6, Piccinni 6, Lo Porto 6,5; Casoli 6, Benedetti 6, Malaccari 6; Casiraghi 6; Marchi 5,5, Plescia 5,5 (39′ st De Silvestro sv). A disp.: Battaiola, Nuti, Paolelli, Pedrelli, Conti M., Ricci, Battista, Campagnacci, Tavernelli. All.: Sandreani 6.
FANO (4-3-1-2): Sarr 6; Vitturini 6, Sosa 6, Konate 5,5, Setola 6; Selasi 5,5 (32′ st Scimia 6), Lazzari 6 (19′ st Morselli 6), Lulli 5,5 (28′ pt Ndiaye 6); Acquadro 6; Ferrante 6,5, Fioretti 5,5 (32′ st Cernaz 6). A disp.: Voltolini, Celli, Maloku, Diallo, Magli, Filippini, Cernaz, Mancini. All.: Epifani 6.
ARBITRO: Fontani di Siena 6.
Guardalinee: Rondino e Testi.
AMMONITI: Malaccari (G), Acquadro (F), Schiaroli (G).
NOTE: spettatori 1.242, incasso di 9.432,00 euro. Angoli: 11-1 per il Gubbio. Recupero: pt 2’, st 4’.

GUBBO – C’è una predisposizione alla X in casa Gubbio: quattro pari in 5 gare non lasciano spazio a troppe interpretazioni, a riprova di un momento nel quale la formazione di Alessandro Sandreani non riesce ad essere così incisiva sottomisura al punto da risolvere le gare a proprio favore. Lo 0-0 col Fano denota tutti i problemi che sembrano affliggere in maniera cronaca Marchi e compagni: scarsa incisività sottoporta, poca propensione a imporre il proprio gioco, sostanziale accettazione di un copione che alla fine torna utile pensando che sin qui, tolti i 5’ di blackout a Pesaro, l’annata eugubina non ha raccontato momenti di sbandamento tali da produrre altre battute d’arresto. Ma nell’era dei tre punti, si sa, alla lunga troppi pareggi prendono le sembianze di vere e proprie sconfitte.

TRAVERSA  DI LO PORTO. Non è bastata la spinta degli oltre 1.200 del “Barbetti”, richiamati dal derby col Fano (che derby non è, ma la partita rimane sentita anche a distanza di anni dalle battaglie di un tempo), per provare a cogliere il primo hurrà stagionale. C’è andato vicino il Gubbio soprattutto nella prima metà di gara grazie anche a un ispirato Plescia, scelto da Sandreani per far coppia con Marchi nell’annunciato 4-3-1-2 di partenza con Casiraghi nel ruolo di trequartista. L’attaccante di origini siciliane ha messo i brividi a Sarr con una conclusione da posizione decentrata, bloccata in due tempi dal portiere fanese, prima di lasciare la scena a Lo Porto che alla mezzora ha spedito sulla traversa un fendente dalla lunga distanza. Dalla parte opposta poco lavoro per Marchegiani, impegnato per lo più da una conclusione da fuori di Ferrante. Nella ripresa ritmi decisamente inferiori e occasioni col contagocce: Marchi non è ispirato come i giorni migliori, Casoli ci prova a tempo scaduto ma calciando a lato. Il Fano, che aveva bisogno di punti tanto quanto il Gubbio, si accontenta e (più o meno) gode. Per i rossoblù di Sandreani un’altra incompiuta alla vigilia di una settimana decisamente intensa che li vedrà impegnati a Imola (dove non ha vinto nemmeno la capolista Pordenone, salvata da un dubbio rigore procurato da Candellone) e poi dalle due sfide casalinghe ravvicinate con Fermana (mercoledì 17 ottobre) e SudTirol. Proprio la vittoria al “Barbetti” manca da qualcosa come 295 giorni, cioè dall’1-0 sul Padova del 16 dicembre 2017. Fin qui un 2018 da libro degli orrori.