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Barilari esce dal PD, Stirati pensa al secondo mandato

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Luca Barilari, ex consigliere comunale del PD eugubino

Filippo Mario Stirati cerca di prendere un vantaggio su chi deve ancora organizzarsi. Aveva già annunciato su 15Giorni la sua ricandidatura ed eccolo pronto per la campagna elettorale avendo, in un vertice di maggioranza agostano nel borgo di Santa Lucia quartier generale del movimento civico Liberi e Democratici (LeD), incassato il sostegno dall’intera coalizione che l’ha sostenuto nel successo del 2014. Era scontato l’appoggio di LeD e Sel (lista di sinistra che cambierà nome), quindi si sono aggiunte le posizioni ufficiali della lista civica centrista Scelgo Gubbio (pur se orfana di alcuni fondatori, a cominciare dall’ex assessore Lorenzo Rughi che ha preso altre strade) e del Psi.

BARILARI ESCE. Via dal Pd: ha fatto la sua scelta il trentaduenne consigliere comunale Luca Barilari. Lui esclude il passaggio nel centrodestra, mentre potrebbe guardare con favore a percorsi di impronta civica. Per il segretario Andrea Smacchi si apre una fase delicata nel cercare di tenere i ranghi quanto più compatti tra chi vuole l’accordo (sono usciti allo scoperto in una decina e l’area SocialDem) con il sindaco ricandidato Stirati e la sua coalizione, che già si è espressa confermando il sostegno, e chi invece è contrario, come il consigliere comunale Virna Venerucci. Smacchi tratterà con Stirati e i suoi alleati con la delegazione composta da Diego Pierotti, Sara Cardoni, Nicola Aloia e Graziano Cerbella. Nella maggioranza c’è chi solleva dubbi sull’appeal del Pd, dopo il risultato alle elezioni politiche del 4 marzo scorso (25%, minimo storico in una tornata sovracomunale), puntando a tenere sulla corda i piddini per guardare l’aria che tirerà verso febbraio per poi eventualmente scaricarli a ridosso del voto. Stirati è molto più possibilista su un’intesa coi piddini a prescindere da tutto, avendo buoni rapporti con i vertici istituzionali e regionali. Ci sono nella coalizione del sindaco i timori per le ambizioni di 5 Stelle e centrodestra che hanno fatto il record di consensi a marzo. Ci sono insistenti voci su un nuovo progetto civico trasversale: il dirigente di banca Vittorio Fiorucci si è chiamato fuori, ma c’è chi insiste per convincerlo. Sta infine riemergendo Orfeo Goracci che, coinvolto nell’iter processuale sulla vicenda giudiziaria Trust, si fa sentire di tanto in tanto su Facebook rilanciando anche i vecchi temi sui poteri forti, tra le critiche a Stirati e gli attacchi a talune categorie professionali, fino ad annunciare un’assemblea pubblica tra fine settembre e inizio ottobre.

FORZE IN CAMPO. A Stirati intanto gli alleati hanno chiesto di essere più incisivo e determinato. Si è espresso in tal senso il veterano dei consiglieri comunali, Aldo Cacciamani (nella foto) di LeD, annunciando la propria non ricandidatura dopo 8 mandati, mentre resta da vedere cosa farà l’attuale presidente del consiglio comunale, Giuseppe Biancarelli, che è al suo quinto mandato. il Movimento 5 Stelle è per ora fermo sul consigliere comunale Sara Mariucci, favorita per la candidatura a sindaco, mentre la sinistra alternativa pensa al ritorno di Goracci (contrario a ogni intesa con il Pd anche se ai suoi incontri vanno anche degli emissari piddini) o in alternativa al 41enne sindacalista Gianni Fiorucci della Cgil. Nel centrodestra tutto ruota attorno alla Lega del neo leader Matteo Leoni, avvocato di 38 anni, che potrebbe fare il candidato a sindaco. Nella Lega c’è anche Stefano Pascolini, già leader di An e candidato a sindaco nel 2001.