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Tante testimonianze di cordoglio per la scomparsa di Giovanni Colaiacovo

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Giovanni Colaiacovo

Telefonate e messaggi ai familiari, esternazioni sui social, comunicati ufficiali: si stanno registrando in queste ore tantissime testimonianze di cordoglio per la scomparsa di Giovanni Colaiacovo, che si è spento ieri a 85 anni all’ospedale di Branca dove si trovava ricoverato da alcuni giorni.

“Con tristezza e commozione – scrive il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati – ho appreso la notizia della scomparsa del presidente di Colacem. Se ne va con lui una parte importante della storia imprenditoriale ed economica della nostra città che ha tanto contribuito allo sviluppo ed all’occupazione del nostro Comune. Oltre a questo il signor Giovanni era uomo ricco di disponibilità umana e di bonomia, sempre partecipe ai momenti civili, sociali e culturali della nostra comunità, molto legato alle nostre tradizioni, al folclore, al mondo dei Ceri, alla passione sportiva per i colori rossoblù. Voglio esprimere ai suoi figli e a tutti i suoi familiari la più viva partecipazione al loro dolore, la mia vicinanza e l’impegno di ricordarne il profilo ed il contributo, garantito al nostro tessuto socio-economico dal signor Giovanni in tanti anni di radicata presenza, quando usciti dalle restrizioni dell’attuale emergenza sanitaria avremo migliori condizioni per poterlo manifestare”.

La direzione della Usl Umbria 1, insieme alla direzione e agli operatori del presidio ospedaliero comrpensoriale e del distretto Alto Chiascio, ha evidenziato come “le strutture ospedaliere e territoriali hanno sempre trovato in Giovanni Colaiacovo ascolto e disponibilità. C’è stata un’attenzione continua, forte e speciale da parte sua e del gruppo Financo-Colacem nel realizzare progetti di potenziamento e miglioramento della sanità nell’interesse della collettività. Lo ricordiamo come persona affabile, gioviale e generosa. Abbiamo sempre saputo di poter contare su di lui e su tutta la famiglia Colaiacovo, comprendendo fino in fondo lo spessore umano che andava oltre quello di imprenditore. La sua opera resta una testimonianza preziosa nei percorsi della sanità regionale”.

I collaboratori del gruppo Colamce lo ricordano come il “Presidente gentile e disponibile con tutti, a prescindere dal ruolo ricoperto. Eravamo la sua famiglia. Il lavoro e l’impegno erano i suoi fondamentali valori, interpretati con etica e responsabilità. Aveva così a cuore l’arte e il bello da aver saputo trasformare i vari stabilimenti per la produzione del cemento, curati fin nei minimi particolari, in grandi parchi verdi. Ricopriva con autorevolezza un ruolo di forte riferimento in azienda, ma allo stesso tempo amava stare tra la gente e ascoltarla senza dimenticare nessuno. Era presente nei territori dove l’azienda opera, incontrava persone e rappresentanti istituzionali, con la sua innata capacità di tessere buone relazioni. Lo ringraziamo per tutto quanto ha fatto per l’azienda, per quello che ha costruito e ci ha lasciato come insegnamento”.