Il terzino sinistro Filippini ha lasciato il Gubbio ed è passato alla Triestina (contratto biennale) e non ci sono state altre entrate. Si è chiuso così il mercato del Gubbio. L’unica cosa che potrebbe cambiare a questo punto è il modulo. Vincenzo Torrente sta pensando fortemente al 3-5-2 al posto del 4-3-3. Una conversione tattica a malincuore rispetto al progetto originario, poiché la costruzione della squadra non è stata completata visto che sono rimasti i vari Cinaglia, Munoz, El Hilali e Bangu senza la possibilità di fare altre entrate.
Ha dettato la linea strategica il presidente Notari che ha optato per lasciare il gruppo, anche se fino alla fine il direttore Giammarioli ha cercato di liberarsi di Bangu trattando con Renate e Teramo. Per Filippini trattativa al fotofinish, mentre per Cinaglia c’è stato un tentativo del Teramo. Il presidente Notari ora valuterà se prendere uno svincolato dato l’organico corto. Questa situazione si ripercuote sulle scelte di Torrente che abbandona, almeno per ora, il suo prediletto 4-3-3 per tornare all’assetto con il quale nella stagione scorsa prima del lockdown la squadra ha risalito la classifica con sette risultati positivi di fila rimontando per mettersi al riparo dai playout.
L’allarme è scattato nelle due prime partite con Modena e Sambenedettese, in cui al di là delle buone prestazioni ha preso il sopravvento una certa fragilità difensiva con quattro gol incassati per errori nella lettura di certe situazioni e nelle chiusure. L’avvio è stato caratterizzato da amnesie che hanno esaltato l’attacco avversario, ecco perché ora si cambia per il turno infrasettimanale contro l’Arezzo giovedì al Barbetti alle ore 18.30 (oggi si saprà se riaprirà lo stadio ai tifosi con mille posti).
