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Orfeo Goracci si scopre grillino e chiede il ripristino del reddito di cittadinanza. È pronto a compattare la sinistra

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L'imputato Orfeo Goracci

Proprio nel giorno in cui il Corriere dell’Umbria rivela gli aumenti dei vitalizi degli ex consiglieri regionali pubblicando la tabella, e dopo il video virale che sta facendo il giro dei social del giovane consigliere comunale Michele Fiorucci che ha parlato dei suoi vitalizi, il consigliere comunale di minoranza Orfeo Goracci, già parlamentare e consigliere regionale, si scopre grillino e cavalca quanti sono stati assistiti in questi anni dal reddito di cittadinanza.

Goracci ha ufficializzato un ordine del giorno in cui chiede al Consiglio Comunale “di impegnare il sindaco, che questa situazione subisce, ad agire in ogni sede dall’Anci alla Regione affinché si ripristini il reddito di cittadinanza o almeno altre forme di aiuto finanziario per non lasciare decine di migliaia di persone l’assicurazione di un pasto e senza prospettive”.

Non specifica Goracci se per reperire i fondi si possa anche ricorrere ai vitalizi degli ex parlamentari e consiglieri regionali, o se spontaneamente gli ex parlamentari e consiglieri regionali possano contribuire a dare un sostegno diretto a chi ha bisogno, specialmente gli esponenti di sinistra che professano l’eguaglianza sociale.

La mossa potrebbe compattare la sinistra eugubina, dai LeD ai 5 Stelle, il Pd (che a suo tempo in parlamento votò contro il reddito di cittadinanza) con lo stesso Goracci, anche se nella prospettiva elettorale mentre LeD, 5 Stelle e Pd potrebbero allearsi sotto la guida dell’attuale vicesindaco Alessia Tasso per ricostruire una specie di Partito Comunista, in ogni caso Goracci è destinato a fare un cartello elettorale in proprio se deciderà di candidarsi a sindaco per la quarta volta in 23 anni.

Nell’ordine del giorno, comunque, l’ex sindaco evidenzia che “il governo di destra di Giorgia Meloni ha deciso di colpire i più poveri e deboli in tutti i campi avvantaggiando e favorendo le categorie più agiate e ricche con condoni, grandi opere sospette e tranquillità di evadere ed eludere; atteso la gestione del reddito di cittadinanza ha mostrato lacune, limiti, furbate e questo non si può negare, ma ciò non significa che con l’acqua sporca si deve buttare anche il bambino. Si colpiscano furbi e approfittatori, un’organizzazione non proprio eccellente, ma non si può dimenticare che quel reddito ha significato e può significare per centinaia di migliaia di persone la possibilità di sopravvivere in maniera minimamente accettabile. Forme di tutela esistono in tutti i paesi cosiddetti più evoluti; riscontrato per circa 170mila percettori è arrivata la comunicazione con un freddo sms senza sapere dove poter sbattere la testa dimostrando di non avere alcuna forma di sensibilità e rispetto per povertà e bisogno. Il Governo ha colpito cinicamente e freddamente, ma quella gente in carne ed ossa esiste e dove va a bussare? Va dai comuni che sono il soggetto più vicino ai cittadini, ma oggettivamente i comuni non hanno organizzazione, strumenti e, soprattutto, risorse finanziarie per rispondere alle richieste di chi non riceverà più nessun “aiuto” economico finanziario. Non è un caso che diversi soggetti, e non in maniera prevenuta, parlano di “bomba sociale”, si leggano a tal proposito le preoccupazioni della Caritas che conosce il disagio e la povertà; è certo che anche il Comune di Gubbio riscontra seri problemi con questa scelta ideologica, iperliberista e antipopolare, tra l’altro sarebbe utile conoscere i numeri nostri”.

A Gubbio si attende di conoscere i numeri di quanti hanno percepito in questi anni il reddito di cittadinanza, verificando eventualmente la rispondenza del consenso elettorale ai 5 Stelle che hanno ottenuto sul territorio nazionale consensi particolarmente al sud, specie in Campania e Sicilia, dove i percettori dell’assistenzialismo di Stato erano in numero oltremodo considerevole.