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Teatro Romano e Antiquarium, nei primi 20 giorni ci sono stati 836 ingressi

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Antiquarium Gubbio

Dal 1° al 20 agosto il Teatro Romano di Gubbio, con l’Antiquarium, ha registrato 836 ingressi. L’anno scorso i visitatori furono circa 600 nell’intero mese di agosto. Di questi 836, circa 500 sono entrati nella settimana di ferragosto, periodo in cui ci sono state anche le aperture straordinarie del 16 e del 17.i.

La visita ai resti del Teatro Romano, sotto la direzione di Ilaria Venanzoni, e ai reperti dell’Antiquarium costituisce un’occasione per conoscere l’antica città romana di Iguvium (Gubbio) e comprendere usi e costumi di quel periodo.

Il teatro, ultimato dal magistrato Gneo Satrio Rufo intorno al 20 avanti Cristo, fu realizzato con grossi blocchi calcarei lavorati a bugnato rustico. Presenta due ordini di arcate, di cui rimangono in piedi l’ordine inferiore e alcuni archi corrispondenti alla galleria superiore.

Resti di opera reticolata sono presenti nei corridoi dei vomitori. La cavea è divisa in quattro cunei e le fasce in cui non erano presenti i gradini accoglievano probabilmente scale in legno. Il piano dell’orchestra, pavimentato con lastre di pietra calcarea permette la raccolta delle acque piovane in una grande cisterna sotto il pulpitum. La frons scaenae ha due nicchie laterali quadrangolari e una centrale, semicircolare.

La costruzione poteva accogliere circa 6000 spettatori ed era tra le più capienti del tempo.

L’Antiquarium, invece, è allestito all’interno di un casale che ingloba i resti di una casa romana (domus) con pregevoli decorazioni a mosaico, utilizzata a partire dall’età augustea. Dei quattro ambienti conservati, il maggiore presenta un mosaico a decorazione geometrica che inquadra la raffigurazione dell’episodio di Ulisse e Scilla, realizzato con piccolissime tessere policrome (opus vermiculatum) e ispirato a modelli pittorici di età ellenistica. Il resto dell’esposizione è incentrato sulla storia e sullo sviluppo della città e del territorio, con pannelli esplicativi e materiali provenienti da scavi.