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“Gubbio i colori del Parkinson”, un progetto per dare sostegno

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Decolla il progetto “Gubbio i colori del Parkinson”, con la collaborazione di professionisti qualificati e attraverso attività volte al recupero e al mantenimento del benessere delle persone affette da questa malattia con le relative famiglie. La sezione di Gubbio dell’Unione parkinsoniani Perugia ha sede in via Fonte Avellana presso il Centro sociale di San Pietro. L’associazione raccoglie adesioni e propone questo progetto sia in presenza che online su piattaforma zoom (informazioni al 353.3863682).

Si sviluppa un percorso cominciato a fine ottobre con un incontro nella sala Ex Refettorio della biblioteca Sperelliana, in cui si è aperto il confronto sull’importanza del prendersi cura delle persone con Malattia di Parkinson e delle loro famiglie, evidenziando il ruolo dell’associazione nell’intercettare i bisogni, fornire risposte e aprire il dialogo tra sociale e sanitario. Riferimenti in quella occasione sono stati le dottoresse Paola Tomassoli, direttrice del Distretto Sanitario Alto Chiascio, ed Erica Marsili, neurologa all’ospedale di Branca che in sinergia con il dottor Nicola Tambasco, responsabile del Centro disturbi del movimento dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, hanno rimarcato l’importanza del Pdta che prevede un’assistenza non esclusivamente confinata agli ospedali, e il coinvolgimento dello specialista neurologo del territorio in quanto parte attiva del processo di cura.

Il presidente dell’Unione parkinsoniani Perugia, Elisa Marcaccioli, ha ricordato l’importante ruolo dei medici di famiglia che non devono essere lasciati soli nella gestione del proprio assistito soprattutto in fase avanzata di malattia e della necessità di assicurare a tutti malati cronici la presa in carico riabilitativa, in quanto parte integrante del processo di cura poiché la riabilitazione è terapia complementare a quella farmacologica. Quindi la collaborazione tra specialisti diventa imprescindibile nel percorso terapeutico e assistenziale e l’associazione si propone di fare di tutto affinché nessuno rimanga da solo a fronteggiare la patologia.