Nel Supplemento 1, 2023, Anno XIV del «Bollettino di Archeologia Online» del Ministero della Cultura, sono stati pubblicati gli Atti del Convegno Internazionale Umbria nunc revocat. Paesaggio, storia e archeologia di un territorio nell’antichità (Perugia, 10-11 marzo 2022), a cura di Niccolò Cecconi, Alessandra Giomma, Germana Scalese, con la collaborazione di Pablo Varona Rubio.
Tra gli interventi della Sessione 1 – Paesaggi, topografia e studi sul territorio, compare anche quello di Ettore Sannipoli e Corrado Cencetti, intitolato La Geomorfologia come “chiave di lettura” per la ricostruzione dello sviluppo urbano dei centri storici. Gubbio (Umbria settentrionale) e la sua evoluzione, dalle origini alla città romana:
«Dopo aver delineato le caratteristiche geologiche salienti del territorio eugubino, si è provveduto a rilevare i principali elementi geomorfologici areali, lineari e puntiformi rilevanti per l’antico insediamento abitativo e gli “attrattori” che, a partire dall’età del Bronzo, hanno determinato la vocazione insediativa dell’area in cui si è venuto a sviluppare il centro urbano di Gubbio. Si è quindi evidenziata l’importanza della Gola del Bottaccione come corridoio transappenninico tra i versanti tirrenico e adriatico durante le età del Bronzo e del Ferro. Le ipotesi più convincenti sull’ubicazione della città umbra di Iguvium e della sua arx sono state messe a confronto con i caratteri fisiografici del territorio, presi in esame anche per meglio definire le peculiarità d’impianto della città tardo-repubblicana e imperiale ma anche il nuovo, importante ruolo di raccordo assunto dalla Gola del Bottaccione tra viae publicae come la via Amerina e la via Flaminia durante il periodo romano».
Così Germana Scalese ha presentato l’intervento nell’Introduzione del Supplemento:
«L’interdisciplinarità è la chiave attraverso la quale leggere gli altri contributi della sessione “Paesaggi, Topografia e Studi sul territorio”. Ettore Sannipoli e Corrado Cencetti ci offrono infatti un esempio plastico di come il dialogo reale fra profili differenti possa portare a risultati di ricerca altrimenti insperabili. Nel loro intervento, La Geomorfologia come “chiave di lettura” per la ricostruzione dello sviluppo urbano dei centri storici. Gubbio (Umbria settentrionale) e la sua evoluzione, dalle origini alla città romana, i due studiosi relazionano le più recenti acquisizioni storico-archeologiche con le condizioni geomorfologiche del territorio di Gubbio. In quest’ottica, tanto le strutture dell’antropizzazione di epoca protostorica, quanto l’ubicazione del centro urbano di età classica, quanto, infine, le infrastrutture stradali, si palesano essere scelte consapevoli, effettuate dall’uomo sulla base di un’attenta osservazione delle condizioni poste dall’ambiente naturale. Quest’ultimo, d’altro canto, permette di avvalorare o rivedere alcune ipotesi interpretative sviluppate esclusivamente sulla scorta dei dati antropici».
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