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Viaggio itinerante tra le biblioteche eugubine: l’originale idea di “A Spasso nel Tempo”

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I partecipanti di "A Spasso nel Tempo 2", organizzato da AIB Umbria

Ha riscosso successo l’iniziativa promossa nei giorni a Gubbio dalla sezione Umbria dell’AIB – Associazione Italiana Biblioteche, presieduta da Mario Coffa e che vede tra i 5 membri del Comitato Esecutivo Regionale la bibliotecaria eugubina Annalisa Rueca. L’evento, intitolato “A spasso nel tempo”, rientrava nell’ambito della manifestazione “BiblioPride 2018” settimana nazionale delle biblioteche ed ha aperto le porte di alcuni tesori rari e nascosti. Dopo l’edizione 2017 a Perugia, l’AIB ha deciso di rendere l’evento itinerante e di portarlo a Gubbio: in collaborazione con la Biblioteca Sperelliana, la Biblioteca e l’Archivio Diocesano Fonti e la Biblioteca “Agostino Steuco” dei Canonici Regolari Lateranensi, si è riproposta la formula della passeggiata culturale che ha portato i partecipanti alla scoperta di queste tre biblioteche eugubine e dei loro fondi antichi.

VIAGGIO ITINERANTE. Il gruppo, circa 30 eugubini e non solo, guidati da Annalisa Rueca e Marco Tognato di AIB Umbria, ha iniziato la visita dalla Biblioteca Sperelliana, dove Francesco Mariucci ha aperto le porte del Fondo Antico, che dalla prima donazione del Vescovo Sperelli nel 1666 si è arricchito nei secoli fino ad arrivare all’attuale patrimonio di circa 25.000 esemplari. Tra i preziosi volumi visionati le ‘Cronache di Norimberga’ di Hartmann Schedel della fine del XVI secolo; il ‘Baculus Daemonum’ di Carlo Oliveri, un raro ma famoso manuale per esorcisti del primo XVII secolo; un’edizione del XVI secolo del ‘Mallus Maleficarum’, uno dei più noti trattati latini pubblicato per la prima volta nel 1487 per reprimere l’eresia, il paganesimo e la stregoneria e sicuramente il più consultato manuale sulla caccia alle streghe, poiché spiega come comportarsi in ogni singola occasione. Ma anche il ‘De Etruria Regali’ di Thomas Dempster della prima metà del XVIII secolo con un capitolo sulle Tavole Eugubine ed il ‘Monstrorum Historia’ di Ulisse Aldovrandi, opera del XVI secolo. La seconda tappa ha visto aprire la porta della Biblioteca e Archivio Diocesano Fonti, guidati da Anna Radicchi e Filippo Paciotti che hanno permesso di vedere Corali decorati, libri miniati, documenti d’archivio, tra i quali spiccano sicuramente per importanza e consistenza quelli del Fondo Seminario e del Fondo Cattedrale. Tra le chicche, il ‘De episcopis eugubinis’ di Mauro Sarti, un codice manoscritto di fine XI – inizi XII secolo in minuscola romanesca. Il percorso si è concluso presso la Biblioteca Agostino Steuco, dove Filippo Paciotti ha mostrato e illustrato un ricco patrimonio di cinquecentine e seicentine, ma anche un incunabolo, termine col quale vengono chiamati i primissimi testi a stampa, realizzati dall’invenzione della stampa a caratteri mobili da parte di Gutemberg,  il ‘De situ orbis’ di Strabone. Grande interesse ha poi suscitato il ‘Cabreo’ del Ghelli, una serie di cartografie e mappe di grande formato, redatte appunto dal Ghelli nella seconda metà del XVIII secolo che rappresentano le proprietà dell’amministrazione ecclesiastica. Un grande successo per l’iniziativa dunque, che ha aperto le porte di alcuni tesori nascosti a tutta la comunità, che dal canto suo ha dimostrato di accogliere ad apprezzare.