Home News Il Pd spinge per l’alleanza con Stirati. Burrasca nella maggioranza

Il Pd spinge per l’alleanza con Stirati. Burrasca nella maggioranza

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Nel Pd si serrano i ranghi in vista delle elezioni Comunali a maggio. Il segretario Andrea Smacchi nell’ultima riunione della segreteria ha fatto esplicito riferimento sia al percorso per riportare il partito alla guida della città che alla rappresentatività in Regione (punta alla ricandidatura per il terzo mandato in consiglio regionale avendo bisogno della deroga da parte dei vertici regionali visto il vincolo dei due mandati). Smacchi punta sempre sull’alleanza con Stirati, che però trova resistenze forti nella sua maggioranza con l’allungamento dei tempi per la decisione, ma comincia a lavorare sul piano B, ovvero una candidatura in proprio: in questo momento il nome più ricorrente è il consigliere comunale Virna Venerucci. Smacchi nell’asse con il neo segretario regionale Gianpiero Bocci ha intanto incassato, oltre agli otto membri eletti in assemblea e quelli di diritto in direzione (Smacchi e Marco Cardile), la nomina nella stessa in direzione di Venerucci e Francesco Filippetti. In segreteria ci sono Diego Pierotti (segretario provinciale dei Giovani Democratici), Nicola Aloia (responsabile del dipartimenti ambiente e rifiuti) e Filippetti (responsabile del dipartimento per le piccole e medie imprese).

INCONTRO SEGRETO. Lunedì scorso una delegazione del Pd ha incontrato il sindaco Stirati ufficialmente per parlare della situazione della strada statale “Pian d’Assino” ma di fatto dedicata a fare passi avanti sulle trattative per una possibile alleanza. La parola d’ordine è stata di tenere segreto l’incontro. Comunque, Stirati ha confermato la volontà di portare nella maggioranza anche il Pd dopo cinque anni di opposizione, ma tra i suoi alleati ci sono posizioni molto discordanti. La lista civica “Scelgo Gubbio” è fortemente contraria e in caso di accordo potrebbe scindersi o addirittura uscire in blocco. Posizioni discordanti anche nell’altra lista civica “Liberi e Democratici”, formata per lo più da ex piddini che faticano ad accettare un’alleanza con quello stesso partito che li ha visti uscire nel 2014 e ha fatto dura opposizione nel quinquennio.