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Torrente, l’apprensione e le speranza dalla casa a San Marziale: “Ne usciremo, poi proveremo a vincere”

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Vincenzo Torrente

E’ la stessa casa di dieci anni fa, quella dove Vincenzo Torrente ha vissuto il biennio magico con la doppia promozione dalla C2 alla Serie B e che a metà ottobre, quando col Gubbio nei guai è stato richiamato dopo l’esonero di Guidi, ha rivoluto a ogni costo. La zona di San Marziale fa parlare le pietre nel cuore del centro storico proprio dove la fiction Don Matteo aveva la chiesina interno della canonica. Il tecnico è rintanato per fronteggiare il coronavirus, accanto alla moglie Loredana e la figlia Gaia. Luogo che vince non si cambia, così sta vivendo il suo ritorno a Gubbio guardando al futuro nel presente molto più complicato fuori che sul campo vista la striscia positiva di tredici punti in sette partite prima dello stop al calcio. “Ora tutto è incerto per un’eventuale ripresa – ha detto via Skype -, se succederà ci vorrà una nuova preparazione, come se fosse estate, con tre settimane di lavoro fisico prima di tornare a giocare. Una ripartenza sarà senza dubbio difficile, sia per le paure che per ritrovare la condizione tanto atletica quanto mentale. Oggi la priorità resta la salute e serve rispetto per tutti coloro che sono venuti a mancare e per chi ha la vita appesa a un filo”.

Pensa comunque al calcio durante la giornata: “Mi aggiorno e riguardo certe cose positive e negative delle diciotto partite della mia gestione. Visiono giocatori che non conosco e sono in contatto continuo con lo staff”.

L’ultimo Gubbio che ha in mente è quello della classifica non più imbrigliata nei playout: “I ragazzi sono cresciuti tanto, siamo diventati una squadra vera. E’ stato un lungo percorso fatto anche di scelte difficili, poi i risultati sul nostro valore credo si siano visti”. Come si gestiscono i calciatori? “Stanno lavorando più sulla forza, non è facile allenarsi in casa però si sono adattati seguendo pure una corretta alimentazione”. Il futuro è da scoprire: “Intanto va difesa la categoria. Più in là penso all’intenzione, mia e della società, di poter tornare a vincere a Gubbio. Questo può dipendere da tanti fattori, a cominciare dal budget”.