Home News Esclusiva / Notari: “Prima la salute, però il calcio mi manca. Giocatori...

Esclusiva / Notari: “Prima la salute, però il calcio mi manca. Giocatori liberi di tornare a casa”

833
0
Il presidente Sauro Notari

Presidente Notari, le manca il calcio?

Tantissimo, onestamente sì. Sia chiaro, prima viene la salute perché senza quella non si fa niente. Poi è altrettanto evidente che le partite mi mancano. Io avrei voluto che il campionato venisse subito sospeso quando è scoppiata la pandemia, però se domani ci fossero le condizioni ricomincerei. Per me il calcio è vita quotidiana. Sono consapevole che bisognerà vedere lo spirito con cui si va a giocare: ci sono zone dove ancora si muore. Partite a porte chiuse? Non è solo questo, ci sono comunque decine di persone che girano. Si troverebbe una situazione falsata. Per riprendere servirà una mini-preparazione e comunque quando si tornerà in campo non sarà più come l’abbiamo lasciato essendo in salute. E’ un punto interrogativo per tutti”.

La cassa integrazione è uno strumento giusto per ridare un po’ di ossigeno alle società?

E’ una soluzione possibile. Ritengo che sia giusto, è uno strumento che viene incontro alle società in un momento in cui non ci sono flussi di denaro in entrata. Bisogna andare incontro ai giocatori, io non li abbandono. Sto aspettanto gli sviluppi della Lega Pro sulla cassa integrazione, aspetto chiarezza sulla strada da percorrere. Ho parlato con i ragazzi, fanno parte della mia azienda come dipendenti e sono i primi che vengono tutelati. Voglio che siano contenti per quanto si andrà a decidere”.

Sa come i giocatori del Gubbio passeranno la Pasqua?

Parecchi sono tornati a casa facendo l’autocertificazione. Li ho lasciati liberi di decidere raccogliendo anche le loro volontà. Gli ho detto di fare ciò che ritenevano più opportuno, sapendo di dover fare al rientro la quarantena di due settimane”.

La stagione va azzerata o la classifica cristallizzata?

Promuoverei le prime due classificat, è giusto premiare quanto accaduto fin qui sul campo. E bloccherei le retrocessioni, con la possibilità una tantum di fare i gironi con più squadre. So che non tutti la pensano così”.

Questa sosta forzata può essere un’occasione per cambiare qualcosa nel sistema calcio?

Penso proprio di sì. Si prepara una crisi spaventosa, verrà meno l’introito delle sponsorizzazioni. Le aziende saranno in difficoltà soprattutto nella fase della ripartenza. Quando comincerà la nuova stagione mancheranno i soldi. Le detrazioni sono buone per le aziende in salute, qui servono i soldi prima degli sgravi fiscali. Bisognerà guardare le iscrizioni e la sostenibilità. Anche le aziende più importanti adesso camminano con il freno a mano tirato, innanzitutto c’è da sbloccare il freno”.