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Scelgo Gubbio scende in campo con una serie di proposte. E’ come un programma elettorale

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Il direttivo di Scelgo Gubbio a nome di tutto il movimento sente il dovere di dare il suo contributo nella difficile e grave situazione che, anche sul nostro territorio, sta portando e porterà gravi ripercussioni

Ci uniamo, innanzitutto, al plauso unanime della città nei confronti di Sindaco e dell’Amministrazione tutta, per come è stata e viene tuttora gestita, l’emergenza sanitaria covid-19. Uno sforzo economico e organizzativo da parte dell’ente che ha garantito la continuità dei servizi, la tutela della salute pubblica e i livelli di assistenza sociale.

Ora è necessario un contributo fattivo da parte di tutti a sostegno della città e di chi è chiamato a governarla. Il Sindaco e la nostra maggioranza dovranno individuare misure straordinarie e pianificare la lunga fase di transizione per sostenere il tessuto sociale, economico e imprenditoriale del nostro territorio.

Si impone un ragionamento su differenti livelli. In primis un confronto serrato con Provincia, Regione e Governo per poter dare risposte certe su tempi e modi per la riapertura progressiva degli esercizi commerciali, delle attività imprenditoriali ed artigianali, sempre nel rispetto delle buone pratiche. Il tessuto economico deve essere messo in condizioni di ripartire, per bloccare l’emorragia di ricchezza, lavoro ed occupazione.

La Giunta ha provveduto subito al rinvio di Tassa di soggiorno, TARI, Pubblicità e tasse di affissione, Asili e Mense. Ma sarebbe importante poter sgravare da questi tributi le attività ferme e improduttive. Per questo, misure fondamentali da ottenere dallo Stato per sostenere tale riduzione di entrate e attuare misure di rilancio, saranno: un fondo di ristoro delle mancate entrate o lo sblocco di una parte del fondo crediti di dubbia esigibilità che per il nostro comune è di c.a €7.500.000, un intervento di sgravio incisivo sull’IMU dei fabbricati che producono reddito, la revisione, auspicata da tempo, del codice degli appalti per accelerare la cantierabilità.

Occorre poi fare pressing sulla Regione perché dia corso agli investimenti già stanziati sul nostro territorio: Casa della salute, il tratto della SS219 Mocaiana-Camporeggiano; le manutenzioni straordinarie sulla viabilità ANAS, il PUC2, con l’obbligo morale e sostanziale di sbloccare la situazione e realizzare così il trasferimento degli uffici comunali presso l’ex ospedale.

Il secondo livello è interno all’ente, ovvero darsi l’obiettivo di snellire la burocrazia ed immettere liquidità sul mercato per far ripartire la città:

Procedere rapidamente all’approvazione del consuntivo 2019 per liberare l’avanzo di amministrazione e contestualmente eseguire una revisione straordinaria ed approfondita dei residui con l’obiettivo di recuperare risorse per gli equilibri di bilancio e per finanziare i piani di realizzazione delle opere pubbliche e degli investimenti.

Far partire con urgenza le opere pubbliche e gli investimenti a maggior impatto economico e facilmente cantierabili. Occorre pertanto una task force di progettazione trasversale ai vari settori dell’ente.

Rivalutare l’istituzione di una stazione appaltante con i comuni della fascia per velocizzare le procedure

Potenziare ulteriormente l’ufficio dello sviluppo economico e quello per il reperimento dei fondi europei.

La ripartenza, inoltre, come giustamente Sindaco e Giunta hanno subito iniziato a fare, va programmata e condivisa di concerto con tutti i portatori di interesse. Dunque benissimo l’immediata riattivazione della consulta del Turismo e dello sport e il filo mai interrotto, anche durante l’emergenza, con il terzo settore. Altrettanto positivo e fondamentale il tavolo di rappresentanze dell’imprenditoria, del commercio, dell’artigianato, dell’agricoltura e delle filiere agroalimentari, degli istituti finanziari e dei sindacati, che dovrà monitorare costantemente l’andamento della città e fungere da zona di elaborazione di proposte ed attività di collaborazione pubblico-privato.

Nell’immediato, serve dare respiro e aprire la strada ad un percorso di ritorno alla normalità: defiscalizzazione, detassazione, ma anche comunicazione e promozione, e dunque:

rinviare di almeno un anno l’entrata in vigore del nuovo regolamento dell’ornato

ridurre, se non azzerare, il costo dell’occupazione del suolo pubblico per le attività come bar e ristoranti, affinché possano sfruttare gli spazi esterni per organizzare un centro commerciale naturale all’aperto che rispetti le distanze di sicurezza evitando gli assembramenti;

concentrare gli investimenti della promozione turistica sugli eventi del terzo quadrimestre: festival del medioevo, fiera del tartufo, festività natalizie; pensando al loro potenziamento per rafforzarne la presenza e la notorietà;

concentrare gli investimenti della promozione turistica sugli eventi del terzo quadrimestre: festival del medioevo, fiera del tartufo, festività natalizie, pensando al loro potenziamento per rafforzarne il posizionamento, partendo il prima possibile.

gestire gli eventi estivi del 2020 e del 2021 sul modello degli eventi del Natale, al fine di evitare la dispersione di risorse;

programmare con risorse aggiuntive gli eventi del 2021: la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante e la mostra sul Nelli, nonché quelli per la nascita di Federico duca di Urbino nel 2022.

Agevolare tutte le iniziative che vedano gli operatori attivarsi in forma aggregata con progetti di lungo respiro

Continuare ad investire sulla digitalizzazione per migliorare, efficientare e sburocratizzare i servizi dell’ente e su tutte le attività già intraprese dal DIGIPASS per diminuire il digital devide, pensando a quanto questo sarà importante per le famiglie, per le scuole, e per le imprese nei prossimi mesi.

Continuare l’ottimo lavoro sulla digitalizzazione dell’ente, investire ancora sul DIGIPASS e le sue iniziative di alfabetizzazione digitale e di diminuzione del divario digitale sul territorio, pensando a quanto questo sarà importante per le famiglie, per le scuole e per le imprese nei prossimi mesi.

Infine c’è il capitolo Gubbio Cultura e Multiservizi dove è facilmente prevedibile una chiusura 2020 in negativo.

Il piano di rilancio che stava portando la società in utile, non potrà sostenere l’impatto della crisi. Occorrono interventi di contenimento e riprogrammazione. Ad esempio la rimodulazione dei servizi del museo di Palazzo dei consoli e il riordinamento dei rami di azienda in perdita; la revisione del mercato del martedì nella zona dei giardini per lasciare libero il parcheggio con la sbarra; la realizzazione quanto prima del parcheggio del Teatro Romano, la partenza dei nuovi locali della farmacia comunale, per l’erogazione di nuovi servizi. Infine verificare la possibilità di esternalizzare alcuni servizi.