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Festival del Medioevo al via: il Mediterraneo al centro dell’evento culturale

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E’ partita in sicurezza, nel pieno rispetto delle norme sanitarie legate al coronavirus, la sesta edizione del Festival del Medioevo, inaugurata questa mattina a Gubbio. A tagliare il nastro c’erano il sindaco Filippo Mario Stirati, il sottosegretario al Ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo Anna Laura Orrico e l’ideatore del festival, Federico Fioravanti.

L’evento si tiene quest’anno in piazzale Frondizi, dov’è stata allestita una tensostruttura per ospitare gli iscritti alle sessioni convegnistiche che si susseguono da oggi fino a domenica prossima 27 settembre. Il festival è praticamente sold out, ci sono ancora però alcuni posti ed è possibile partecipare (tutto il programma è scaricabile dal sito) presentandosi con mezz’ora di anticipo su ogni sessione in modo da poter compilare tutta la documentazione legata alla normativa anti Covid.

Quello di Gubbio è uno dei pochi festival in presenza del 2020, come sottolineato dall’ideatore Fioravanti: “Essendo Gubbio la città dei matti abbiamo coltivato questa sana follia anche nei mesi in cui dar vita al Festival sembrava impossibile a causa del Covid. Si tratta di una follia collettiva, che ha messo insieme imprenditori, Comune, tutti coloro che hanno saputo credere nelle cose buone e hanno voluto metterci coraggio. Abbiamo accettato una sfida e oggi speriamo di vincerla, con la collaborazione di tutti”.

Il sindaco Stirati, nel portare i saluti della città al sottosegretario Orrico, ha parlato della presenza del Governo italiano all’inaugurazione del Festival come di “un motivo di grande prestigio, peraltro in un momento storico eccezionale di fronte al quale abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo, confermando tutte le iniziative artistiche, culturali, promozionali dell’estate e ottenendo grandi risultati. Il Festival del Medioevo sta diventando uno dei tratti identitari della nostra comunità, grazie a tutti i partner, istituzionali e sponsor, e all’impegno dell’amministrazione, quest’anno particolarmente intenso”.

Il sindaco ha parlato del Festival 2020: il Mediterraneo. “Un tema di straordinaria suggestione, crocevia di culture, lingue, identità e nel contempo in grado di evocare una straordinaria idea unitaria. Per essere c’è una condizione fondamentale che è quella dell’essere stati: la memoria, la storia, la ricerca, l’approfondimento sono importantissimi, e sono al centro di questo Festival che oggi inauguriamo”.

A parlare del tema del Festival del Medioevo è stata anche la stessa sottosegretaria al ministero dei Beni culturali Anna Laura Orrico: “Sono davvero felice di essere a Gubbio oggi, a nome del governo e delle istituzioni di questo Paese, ad un festival che racconta un’epoca estremamente affascinante da tantissimi punti di vista, letterario, storico e politico. E’ doppiamente un piacere per me essere qui quest’anno, in un’edizione che racconta il Mediterraneo come spazio di incontro, di vita, e non di morte come purtroppo troppo spesso accade oggi. La stessa politica in tutto questo ha enormi responsabilità, e solo guardare alla storia e ai suoi insegnamenti può aiutarci a non ripetere gli errori del passato. Tecnologia e innovazione digitale non sono nulla senza competenze umanistiche: costruire un futuro all’altezza della nostra ricerca della felicità significa studiare la storia, valorizzare le immense ricchezze che ci offre e imparare, sempre, dal passato”.

E’ stato uno dei più grandi storici mondiali, José Enrique Ruiz-Domènec , a tenere la lezione di apertura, parlando del Mediterraneo come del “mare della storia”. Si prosegue tra incontri, fiera del libro medioevale, spettacoli teatrali, sessioni speciali, i lavori di calligrafi e miniatori, visite guidate e dimostrazioni delle antiche arti medioevali.