Home Attualità Quattro semafori in una ventina di chilometri tra Contessa e Flaminia: disagi...

Quattro semafori in una ventina di chilometri tra Contessa e Flaminia: disagi e proteste

522
0
Le code di auto lungo la strada della Contessa a ridosso della galleria interessata dai lavori

Il dramma semaforico di Natale nell’escalation di disagi e proteste tra le critiche sempre più feroci nei confronti dell’Anas e dei Comuni, da Gubbio a Cantiano e Cagli. Quattro impianti disseminati in una ventina di chilometri lungo la strada della Contessa e la Flaminia verso Fano complicano il transito dei veicoli tra file, lunghe attese e gas di scarico.

Si comincia all’altezza del viadotto e la galleria della Contessa, dove il semaforo è presente ormai stabilmente da marzo e la situazione peggiorerà nei prossimi mesi visto che è prevista la chiusura del tunnel vecchio decrepito; si prosegue con un altro impianti che strozza in pochi metri un tratto all’altezza della frazione cantianese di Tranquillo sul confine con Gubbio; quindi si arriva a Cantiano e prima dell’uscita verso Cagli.

La contemporaneità di più semafori attivi in pochi chilometri durante le festività natalizie è un’aggravante perché acuisce i disagi per automobilisti e camionisti. La situazione è fuori controllo con quattro cantieri che perlopiù risultano deserti, tra lo sdegno ancora più marcato di chi per motivi di lavoro percorre quotidianamente quel tratto di collegamento fondamentale e sempre molto transitato.

Da quando in estate c’è stato l’incontro dei sindaci a Cantiano, con le promesse per una sensibilizzazione e mobilitazione nei confronti di Anas e Province, la situazione non ha mostrato alcun miglioramento, anzi è peggiorata aumentando i disagi in assenza di una programmazione operative e di tempistiche ristrette per l’esecuzione dei lavori. Non si hanno ancora notizie neppure della strada secondaria sottostante la galleria che il sindaco Filippo Mario Stirati si era impegnato a sistemare per aprire un percorso alternativo finalizzato a diminuire i disagi infiniti.