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Massimo Gramellini sul Corriere della Sera umilia il Pd e la sinistra. Per Gubbio non è buona pubblicità

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La penna graffiante di Massimo Gramellini stavolta ha colpito il Pd (che già a Gubbio è messo abbastanza male di suo), la sinistra (divisa in più pezzi ma sempre col potere in pugno) e la città che oltretutto sulla sinistra, ovvero il comunismo, ha costruito una roccaforte. Il giornalista nella sua rubrica quotidiana in prima pagina sul Corriere della Sera, “Il caffè di Gramellini”, già dal titolo “I poverelli di Gubbio” fa capire il tenore della graffiata.

Si tratta di parole durissime, una vera umiliazione, per il Pd e la sinistra. Non è certo una buona pubblicità per Gubbio che dalla sinistra è governato da sempre e l’unica scuola politica nazionale che ha ospitato in passato è stata quella di Forza Italia, ovvero del centrodestra.

Ecco cosa scrive Massimo Gramellini:

Con tutte le fabbriche dismesse che ci sono in giro, bisognava proprio essere dei geni del masochismo per organizzare il seminario dei parlamentari del Pd in una spa a cinque stelle. Avessero almeno avuto il coraggio di andare fino in fondo, cioè a Saint Moritz o a Cortina. Invece hanno affittato il Park Hotel Cappuccini di Gubbio per suggerire l’idea di una scelta francescana. Pubblicità ingannevole. Almeno gli accappatoi della sauna saranno a forma di saio? L’albergo di lusso, che il 18 gennaio accoglierà Elly Schlein e le altre anime pensanti del partito, negli anni di Berlusconi ospitava la scuola politica di Forza Italia. Ma mentre la destra che si riunisce in un posto per ricchi è coerente con il suo profilo, la sinistra che trasmigra nel tempio delle cure detox di Mességué presta il fianco a facili battute e offre di sé un’immagine completamente slegata dai gusti e dalle possibilità delle classi popolari che in teoria pretende ancora di rappresentare. I tavoli di marmo riscaldato e le «docce emozionali» offerte dalla super-spa di Gubbio non sembrano il luogo più credibile per discutere di accoglienza e salario minimo. Scegliendo un centro benessere, i democratici si illudevano forse di trasmettere un segnale di equilibrio e di cura. Passeranno invece per i soliti privilegiati, incomprensibili e lontani, con quella pretesa un po’ grottesca di predicare l’inclusività dal più esclusivo dei pulpiti.