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Sotto elezioni la Giunta Stirati vara anche la colonia felina, ma c’è il giallo dei soldi presi dal lascito di Carlo Cecchini

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La colonia felina alla piscina comunale

Sotto elezioni non si nega niente a nessuno, così anche sulla richiesta formale di una colonia felina avanzata dai privati Simone Zaccagni e Jessica Baiocco il 9 aprile scorso, la Giunta Stirati si è subito attivata adottando il 17 aprile la deliberazione numero 76  nella quale si individua e autorizza la delimitazione di uno spazio nei pressi della piscina comunale, recependo l’istruttoria del Settore sociale, cultura e turismo del Comune, con la disponibilità della cooperativa Azzurra che gestisce l’impianto a mettere a disposizione l’area individuata.

Fin qui tutto tranquillo e ricompreso nelle tantissime iniziative pre-elettorali che sono ormai all’ordine del giorno. C’è un problema. Nell’atto della Giunta Stirati si legge testualmente che si dà atto “che parte degli interventi di sistemazione dell’area e gli acquisti necessari verranno realizzati e finanziati dai volontari e parte dall’Amministrazione Comunale con il lascito testamentario ricevuto dal defunto Carlo Cecchini che sta per essere introitato nelle casse comunali”.

La passione per Gubbio e soprattutto il grande amore per gli animali hanno spinto Cecchini, nato a Latina e poi vissuto a Perugia anche se profondamente legato alla città, scomparso a 77 anni il 19 novembre scorso, a voler donare in un lascito testamentario importanti risorse al canile-gattile pubblico cittadino. Si tratta di oltre 20mila euro che già nel 2019 aveva destinato nel testamento alla struttura sanitaria in località Ferratelle. La famiglia di Cecchini, con le nipoti Fiammetta e Laura Modena, ha deciso di fare tutto il possibile affinché fossero esaudite le volontà dello zio. Il lascito è finalizzato e la Giunta Stirati nella delibera del 13 marzo scorso numero 36 l’aveva recepito dichiarando espressamente la destinazione per Ferratelle.

Ora è impensabile che anche solo una parte del lascito testamentario possa essere dirottata dalla struttura con attività pubblica del canile di Ferratelle a un’iniziativa totalmente privata per quanto collocata in un impianto pubblico. La vicenda rischia di aprire un contenzioso legale, oltre a suscitare reazioni sia a livello di gestione del canile che su quei fondi conta per interventi strutturali concordati a suo tempo con l’amministrazione comunale.