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Smacchi alle prese con le correnti nel Pd. Il centrodestra guarda alla società civile

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Filippo Mario Stirati e Andrea Smacchi

Hanno fatto un ragionamento nella coalizione di Stirati: è inutile che Moreno Zebi continui a stare in Consiglio Comunale e a fare attività politica, non potendo partecipare né alle sedute né alla vita della maggioranza visti gli impegni professionali nello staff del Novara calcio e quindi lontano da Gubbio. Zebi un paio di mesi fa si è dimesso da presidente della Seconda Commissione Consiliare Permanente (urbanistica), lasciando il testimone a Gabriele Lepri della stessa lista civica “Liberi e Democratici”. Ora Zebi si appresta a dimettersi anche da consigliere comunale e difficilmente si ricandiderà. In primavera si vota (data probabile il 26 maggio 2019) e allora la coalizione del sindaco guarda oltre Zebi. Il primo dei non eletti è il trentanovenne Luca Cacciamani, al quale viene chiesta la disponibilità a subentrare.

CAOS PD. Il dialogo aperto da Andrea Smacchi con Stirati è frenato dal simbolo. Nella maggioranza in molti vogliono l’accordo con il Pd ma in una lista civica senza simbolo che ritengono non porti fortuna. Ci sono anche gli strascichi del “caso Bacchetta”: il sindaco di Città di Castello è stato eletto presidente della Provincia di Perugia (non dovevano chiuderle le Province?) e il centrosinistra eugubino si è spaccato sul sostegno all’esponente tifernate. Sono volate parole grosse in una riunione pre-elettorale, ricordando come l’elezione del presidente della Provincia sia tutta interna ai politici perché viene votato da sindaci e consiglieri comunali coi cittadini ignari di giochi e poltrone. Stirati in quell’incontro ha attaccato il Pd, che al suo interno è nel caos tra chi vorrebbe l’accordo a tutti i costi (ed è pronto a uscire dal partito prima del voto come accaduto in passato), chi vorrebbe una candidatura alternativa e al femminile (Virna Venerucci e Sara Cardoni in pole), e chi ha già deciso di traslocare con Goracci. Ha fatto rumore un summit tra la coalizione di Stirati, Pd, Potere al Popolo, Mdp, Liberi e Uguali, più altre sigle di sinistra: per taluni è in corso il tentativo di unire tutto il centrosinistra nessuno escluso; per altri è solo una fiction sapendo che non accadrà mai; per altri ancora è la paura di perdere il potere dopo l’exploit elettorale a marzo di 5 Stelle e Lega. Il consigliere comunale Giacomo Faramelli (Scelgo Gubbio) si è congedato dal vertice con un eloquente “Continuate pure la seduta psicanalitica”.

GORACCI SI MUOVE. L’ex sindaco Orfeo Goracci studia il piano anti-Stirati. I fedelissimi e i nostalgici aspettano le sue mosse. Sarà lui il candidato a sindaco? Per ora no (l’ha detto lui) tanto che circolano i nomi dei sindacalisti ex piddini Barbara Mischianti e Gianni Fiorucci. Goracci deciderà dopo aver visto le manovre degli altri, senza trascurare il processo Trust ricordando che il 17 dicembre è fissata la prossima udienza con l’ombra della prescrizione per alcuni reati (non si sa se l’ex sindaco vi rinuncerà).

PATTO CENTRODESTRA. Patto tra Lega e Fratelli d’Italia per ricercare un candidato della società civile. La Lega porta avanti le trattative con Matteo Leoni e Stefano Pascolini capofila, mentre Fratelli d’Italia ha affidato il coordinamento locale ad Antonio Manzo, che figura anche nell’organismo provinciale del partito. Pascolini valuta come coinvolgere Luca Barilari, uscito dal Pd e ora vicino al fronte leghista: il giovane consigliere comunale potrebbe entrare in una lista civica di appoggio. Intanto Angelo Baldinelli ha rassegnato le dimissioni da coordinatore comunale di Forza Italia.