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Stirati respinge le accuse su Colognola: “Nessun rischio inquinamento, responsabilità diverse tra politici e tecnici”

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La giunta al fianco del sindaco Stirati durante la conferenza stampa su Colognola

Giunta compatta al fianco del sindaco Filippo Mario Stirati nell’incontro, convocato proprio dal primo cittadino, in risposta all’iscrizione dello stesso Stirati nel registro degli indagati per la vicenda riguardante la discarica di Colognola. “Nel massimo rispetto per il mondo dell’informazione, che sollecito a collaborare nel modo più ampio possibile alla crescita democratica, debbo registrare con amarezza un eccesso di clamore sulla vicenda che ha finito per creare allarmismi a mio modo di vedere ingiustificati. Nel ribadire che i principi di legalità, trasparenza e onestà sono alla base del mio operato in tutti i campi, soprattutto nel compito di sindaco, mi ha fatto piacere ricevere attestati di stima e solidarietà da vari parti, non solo dalla maggioranza politica che mi sostiene ma soprattutto a livello nazionale da colleghi anche di opposizione. E questo la dice lunga sul carico eccessivo di responsabilità che sono in capo alla figura del sindaco, con un invito ad ANCI e altri organi di farsi interpreti di tale allarme preoccupante”.

COMUNICAZIONI TARDIVE, MA ZERO RISCHI. “In merito alla questione discarica di Colognola – osserva Stirati – vanno fugati tutti i dubbi relativi ai problemi di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Circa il limitato superamento del parametro dei tensioattivi nel percolato, verificatosi nel settembre 2016, questo è stato comunicato al Comune solo nel maggio 2017, con un ritardo sconcertante dovuto probabilmente ad una stortura della procedura, e ci siamo immediatamente attivati, intensificando gli autocontrolli e facendo richiesta di deroga del parametro (rilasciata dalla Regione Umbria nel febbraio 2018) finalizzata all’innalzamento del limite, tenuto conto che il depuratore di Sant’Erasmo dove viene inviato il refluo ha capacità sufficiente. Tale fenomeno, peraltro isolato e mai segnalato prima da ARPA, non ha comportato alcun rischio ambientale di inquinamento in quanto il percolato è sempre stato trattato in impianti in grado di depurarlo. Le aree di discarica sature sono già adeguatamente trattate con l’impermeabilizzazione e così si procederà in seguito. Circa il presunto sversamento di percolato e inquinamento delle falde, va precisato che studi effettuati da ARPA e da professionisti incaricati dal Comune attestano che l’area è abbondantemente protetta da strati di argilla che vanno da 50 a 90 metri, in grado di tutelare la falda idrica sottostante. Partendo dal presupposto che ho piena fiducia sulla correttezza, capacità, serietà degli organi tecnici preposti, se c’è un’anomalia da registrare, questa risale a confusione di ruoli, per cui come sindaco rispondo di scelte politiche ma non tecniche”

PROBLEMA REGIONALE. “In base alle scelte fatte da amministrazioni precedenti alla nostra – conclude Stirati – l’impianto non è mai stato inserito nel Piano Regionale dei Rifiuti, rimanendo sempre fuori della programmazione regionale. Tanto che il Comune, proprietario della discarica, è anche il gestore diretto dell’impianto, con un carico burocratico e adempimenti enormi. In questi 4 anni di mandato amministrativo abbiamo provato a cercare interlocutori interessati alla gestione, ma per nessuna società è appetibile una discarica a fine vita e con il peso dei mancati accantonamenti, che si sarebbero dovuti fare già a partire dal 2003. Solo la nostra amministrazione ha iniziato ad accantonare somme sugli oltre 4 milioni di euro necessari alla fase post mortem. Ciò che voglio ribadire è che il problema discarica di Colognola non riguarda solo il Comune di Gubbio, ma l’intera Regione e l’ATI, tanto più in questa fase di gravi ritardi, per cui ancora non si è riusciti ad affidare la gestione dei rifiuti che attraverso l’AURI riguarderà un territorio vastissimo che va da Gualdo Tadino a San Giustino, passando per Gubbio. Per cui noi siamo stati costretti a indire una nuova gara per la gestione rifiuti, per non incappare in altre eventuali inadempienze. Nelle indagini si parla di un arco di tempo di 15 anni, ma io posso rispondere degli ultimi 4 anni e in questo periodo del mio mandato amministrativo tutto si è svolto alla luce del sole, anche con pubbliche visite effettuate dai consiglieri comunali”.