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Sant’Antonio, il capodieci è Lucio Sollevanti. San Giorgio, l’assemblea deve pronunciarsi sul ballottaggio

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Lucio Sollevanti è il capodieci di brocca del Cero di sant’Antonio per l’anno 2019. L’assemblea santantoniara, riunita nei locali della taverna di via Fabiani, lo ha eletto a larga maggioranza: 452 i voti per Lucio “de Pirro”, seguito da Stefano Marinelli Andreoli con 225 e Andrea Cancellotti con 65. Sollevanti è espressione della manicchia interna e nel corso della sua carriera è stato protagonista principalmente nella muta de Barbi. L’elezione è stata accolta da un lungo applauso da parte dell’assemblea dei ceraioli riuniti in taverna.

SAN GIORGIO, NUOVA ASSEMBLEA? Intanto in città si fa un gran parlare della mancata elezione del capodieci di brocca di San Giorgio, con Luca Bedini e Francesco Fioriti appaiati a quota 362 voti dopo lo scrutinio delle 913 schede (171 voti li ha presi Giorgio Alunno, 14 schede bianche e 4 schede nulle). In questi minuti alcuni ceraioli sono radunati nella taverna di via Cristini: lo statuto sangiorgiaro, approvato nel 2017, prevede che in caso di parità si debba procedere con l’estrazione di uno dei due nominativi. Subito dopo lo scrutinio però Bedini e Fioriti hanno deciso di comune accordo di rinviare il verdetto a domenica 20 gennaio, ma attraverso il meccanismo della votazione, rifiutando l’idea di dover ricorrere all’estrazione. L’assemblea dei presenti (di fatto si era ancora nella convocazione fatta nelle scorse settimane dalla Famiglia), tramite alzata di mano, ha accettato la proposta, limitando però unicamente ai 913 votanti il diritto a dare il proprio voto per decidere chi tra i due sarebbe stato eletto capodieci. Si sta valutando però l’ipotesi di convocare una nuova assemblea nei prossimi giorni (probabilmente venerdì 18 gennaio) per ratificare l’eventuale passaggio al meccanismo di votazione, così da poter procedere in modo conforme al regolamento. L’intenzione dei ceraioli, al pari di quella dei due candidati in lizza, è quella di tornare alle urne e probabilmente nè il presidente Patrick Salciarini (in carica da pochi mesi), nè tantomeno i consiglieri della Famiglia si opporranno a tale volontà, ben consci che era difficile pronosticare un ex aqueo su un lotto di votanti di 913 ceraioli.