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Indagine della Procura di Roma sull’arbitro di una gara sospesa: è Virtus Vecomp Verona-Gubbio?

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L'infortunio occorso al direttore di gara Luigi Catanoso durante Virtus Verona-Gubbio del 12 gennaio scorso

Il quotidiano Repubblica ha rivelato questa mattina un’indagine della Procura della Repubblica di Roma che riguarda una partita di Serie C giocata prima della sospensione dei campionati per l’emergenza coronavirus e sospesa a pochi minuti dalla fine per l’infortunio dell’arbitro. “Una partita di Serie C – riporta il quotidiano – su cui gli organi di controllo avevano registrato anomalie è stata poi sospesa a pochi minuti dalla fine per un infortunio dell’arbitro. Non si trattava di un incontro di particolare interesse, né locale né di classifica, eppure aveva attirato l’interesse degli scommettitori”.

Molto lascia presagire che la partita in questione, non esplicitata dal giornale, possa essere Virtus Vecomp Verona-Gubbio disputata lo scorso 12 gennaio e interrotta al 34′ della ripresa, sul risultato di 1-0 per i rossoblù grazie al gol segnato da Juanito Gomez al 23′ del primo tempo, perché l’arbitro Luigi Catanoso di Reggio Calabria si è fatto male e nonostante gli interventi dei sanitari non è riuscito a far riprendere il gioco. La partita venne poi ultimata il 29 gennaio nei minuti restanti con il risultato invariato.

Un altro passaggio chiave nel giornale riguarda proprio l’infortunio del direttore di gara e cosa comporta per gli scommettitori. “In Serie C – evidenzia il giornale – non è prevista la presenza del quarto uomo, che può sostituire il direttore di gara. Se l’arbitro si ferma, la partita è sospesa. E’ proprio quello che è accaduto questa volta. Per effetto di quell’infortunio chi aveva scommesso cifre importanti sul risultato finale non le ha perse: un dettaglio che ha fatto scattare la segnalazione di alcune agenzie, non solo italiane”.

La Procura della Federcalcio ha preso atto di un episodio così singolare e ha deciso di approfondire la situazione. Ha esaminato tutta la carriera dell’arbitro – per lui direzioni di gara soprattutto in sfide di seconda fascia di Serie C e campionato Primavera – e ha riscontrato una serie di anomalie: ovvero molte espulsioni, tantissimi rigori concessi, anche due per partita, e molti rossi combinati con penalty. Diverse tra le gare prese in esame, avevano dato adito a pesanti proteste ma di fatto nulla che posse tramutarsi in prove di combine. Tutta la documentazione è stata inviata alla Procura di Roma chiamata a fare luce sui fatti. Formalmente nessuno è indagato e al momento si tratta di semplici sospetti, ma intanto l’attività è partita.