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Commissione Pari Opportunità, cercasi nuovo presidente dopo l’ultima bufera

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La bufera social che ha visto protagonista il presidente della Commissione Pari Opportunità Giorgia Gaggiotti, costretta alle dimissioni

Cercasi presidente dopo le dimissioni di Giorgia Gaggiotti. Per ora la Commissione Pari Opportunità gestisce la nuova bufera dopo quella a febbraio. L’organismo ha deciso di rompere il silenzio ufficializzando quel che si sapeva da tempo con una nota nella quale ripercorre il tortuoso percorso dall’insediamento del novembre 2019. La commissione, istituita l’8 marzo 1996 quale organo collegiale consultivo e propositivo del consiglio comunale e della giunta con meccanismi elettivi delle 17 componenti riconducibili al sistema politico-partitico-associativo inserendo anche candidate non elette ripescate nell’organismo, è passata attraverso due bufere.

A metà febbraio è scoppiato il caso di Sabina Venturi (candidata alle elezioni comunali con la Lega) costretta alle dimissioni per un post (“Magari ci metta lo zampino il coronavirus”, commentò sui contagi in Africa), mentre a metà dicembre si è appreso di un post del presidente Gaggiotti (candidata alle stesse elezioni con Scelgo Gubbio) che in replica a un articolo nazionale sulle donne ha definito le proteste maschili «peti cerebrali di certi redpill».

Mentre la Venturi è diventato subito un caso mediatico locale con levata di scudi e linciaggio anche sui social, nel caso della Gaggiotti la polemica ha avuto localmente una sorta di scudo protettivo dopo essere esplosa a livello nazionale a metà novembre fino a indurre il sindaco Filippo Mario Stirati a intervenire su sollecitazione prendendo le distanze dal presidente convocata per chiarimenti.

La commissione evidenzia in queste ore che la Gaggiotti aveva manifestato la volontà di dimettersi a fine luglio 2020, adducendo motivi di carattere personale. “La maggioranza delle componenti – scrive la commissione – ha chiesto a Gaggiotti di aspettare e il 14 settembre scorso ha preso atto della sua richiesta di aspettativa, ritenendo che potesse rientrare in quanto previsto dall’articolo 3 del regolamento secondo cui una componente decade in caso di non partecipazione consecutiva a cinque riunioni della commissione ma solo se non ha un giustificato motivo. Il tempo passa e si entra nel vivo dell’organizzazione delle attività del 25 novembre, Giorgia Gaggiotti torna a collaborare con la commissione facendo delle proposte in attesa di formalizzare il rientro. Però il 20 novembre invia le sue dimissioni. Essendo nel pieno dell’organizzazione delle attività del 25 novembre, non ne prendiamo subito atto. Lo scorso 17 dicembre, prima data utile in cui è stato possibile costituire il numero legale, la commissione si è riunita e ha preso atto delle dimissioni del presidente, che comunichiamo il giorno seguente al presidente del consiglio comunale”. La ricostruzione è stata preceduta dal silenzio generale fino alle rivelazioni del Messaggero e di Vivogubbio.com che il 14 dicembre hanno riportato la vicenda del post e delle dimissioni di Giorgia Gaggiotti.