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Terremoti 2020, il curioso record di Gubbio ultimo nella graduatoria con magnitudo 0.0

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Trova posto il territorio eugubino nel report dei terremoti registrati nel 2020. Ne dà notizia oggi il Messaggero. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha pubblicato, nel proprio sito, i 16.597 movimenti tellurici localizzati dalla Rete sismica nazionale in Italia e zone limitrofe, con una media di circa 45 eventi al giorno, uno ogni mezz’ora, analizzati dai ricercatori e tecnici nelle sale di sorveglianza.

L’ultimo posto è per un terremoto di magnitudo 0.0 registrato il 9 luglio a San Benedetto Vecchio, vocabolo Caignagni (come il 21 agosto a Sassoferrato in provincia di Ancona, a 45 chilometri da Gubbio), mentre il lungo elenco vede Vittoria in Sicilia con 4.6 di magnitudo.

Gli eventi di Gubbio e Sassoferrato sono avvenuti nell’area d’Italia con la maggiore copertura di stazioni sismiche, dove quindi la sensibilità della Rete sismica è massima: in quest’area si registrano ogni anno migliaia di terremoti di piccola entità. Nonostante la bassissima magnitudo, i due eventi sono stati registrati rispettivamente da 9 e 16 stazioni della Rete, ricordando che la scala Richter può avere anche valori negativi.

A Gubbio si ricordano gli ultimi due terremoti di un certo rilievo, l’ultimo la sera del 23 ottobre 2016 con magnitudo 3.0 (dopo quello all’alba del 2.9), e il precedente di 3.7 poco dopo la mezzanotte del 26 agosto 2013. Nella mappa si evince che nel 2020 i più forti terremoti sono stati localizzati superati i confini italiani.

Gli eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 si sono verificati in Albania, Algeria e Croazia, con il forte sisma di magnitudo 6.3 rilevato il 29 dicembre nella città croata di Petrinja. Il numero di terremoti in Italia nel 2020 è simile al 2019 e inferiore rispetto al 2016 e 2017.

Dei 16.597 terremoti registrati, quasi il 90 per cento ha avuto magnitudo minore di 2.0 (probabilmente non avvertiti dalla popolazione, salvo eccezioni), e ce ne sono stati in tutto 2002 di magnitudo superiore o uguale a 2.0; poi 9 superiori o uguali a 5.0 e 23 tra 4.0 e 4.9. La Sicilia ha avuto 106 eventi di magnitudo pari o superiore a 2.5 (pesa la presenza dell’Etna).

Se venissero contati anche i terremoti molto piccoli, come indica l’Ingv il primato sarebbe condizionato dalla densità della rete sismica e vincerebbero probabilmente Marche e Umbria.