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Dimissioni Damiani, all’attacco Goracci e il centrodestra

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Palazzo Pretorio sede del Comune di Gubbio

Dopo le dimissioni da assessore di Gabriele Damiani, ci sono le reazioni. Il Pd ne ha approfittato per aprire all’accordo con i LeD (Liberi e Democratici). Orfeo Goracci ha esternato sui social rivolgendosi soprattutto ai suoi fedelissimi anche ricorrendo a espressioni dialettali: “La scelta di dimettersi è sempre un atto sofferto, a volte doloroso, quindi merita rispetto. All’ex assessore Damiani, anche se non sempre con me si è comportato correttamente, vanno la mia comprensione, il mio rispetto e il mio ringraziamento per l’impegno profuso. Non posso non notare che, oltre a scelte personali, sulle quali nessuno ha titolo per mettere becco, ci sono inequivocabili letture politiche. Non sta a me definire con chi sarebbero certi livelli di conflitto, o chi si dovrà cancellare definitivamente, di certo so che Stirati nel corso di questo mandato ha perso tre assessori e ha avuto una ‘cambiarella’ di consiglieri di maggioranza mai vista in precedenza nella storia del Consiglio Comunale eugubino. Non solo, tre consiglieri di maggioranza gli hanno pubblicamente detto che per il 2024 politicamente guardano altrove e comunque per ora rimangono in maggioranza…viva la coerenza e per il sindaco è tutto normale, visto che formalmente non gli hanno comunicato niente. Gli insuccessi amministrativi e la volontà di procedere con la continuità del decennio stiratiano, non potranno che portare a un’ulteriore frantumazione della coalizione pseudo progressista creando spazi, se non praterie, al centrodestra”.

Il centrodestra con la Lega (unica rappresentata in Consiglio Comunale), Fratelli d’Italia e Forza Italia evidenzia che “dalle dimissioni dell’assessore Damiani, giunte come da lui dichiarato per motivazioni personali, non può sfuggire un aspetto politico fondamentale per di più in vista degli eventi natalizi.
Il turismo, punto centrale del programma elettorale della maggioranza a trazione Liberi e Democratici, molto spesso tirato in ballo come elemento di sviluppo economico nelle battaglie ambientaliste, vede dimettersi in poco meno di cinque anni due assessori capisaldi dell’Amministrazione Stirati dando via al continuo balletto di nuove nomine e spostamenti di ruoli assessoriali.
Al di là dei trionfanti comunicati del sindaco Stirati e del vicesindaco Tasso l’instabilità totale del governo attuale ha prodotto solo una gran confusione. Anche i dati turistici sono preoccupanti per un territorio che ha caratteristiche tali da poter andare ben oltre il considerato soddisfacente ottavo posto tra le principali destinazioni turistiche umbre attraendo solo il 5 per cento del totale di turisti italiani e stranieri che arrivano in Umbria. Con questo ultimo colpo di scena, l’Amministrazione Stirati dimostra quanto l’approccio ideologico e la scarsa visione di città, oltre ad aver generato delle crepe insanabili al suo stesso interno, li stia facendo navigare a vista.
Lega, Fratelli di Italia e Forza Italia ci sono per dare alla città un modo nuovo di fare politica, in rottura con l’ideologia amministrativa che sta imbrigliando Gubbio da oltre 70 anni, portandola ad essere uno dei territori più poveri della regione e senza prospettive per il futuro”.