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Lega: “Il rientro di Damiani in giunta è solo propaganda elettorale”

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Gabriele Damiani

“Il rientro in giunta dell’assessore Damiani è solo un tentativo disperato del sindaco Stirati di salvare la faccia in vista delle prossime elezioni. A rimetterci è la città di Gubbio che continua a essere in balia dell’immobilismo della giunta e dei litigi interni alla maggioranza”. A intervenire sono i consiglieri comunali della Lega, Michele Carini e Sabina Venturi, che insieme al segretario comunale Luca Ramacci e al vicesegretario Micaela Parlagreco spiegano: “L’assessore al turismo, sport e associazionismo, Gabriele Damiani, in data 3 novembre ha presentato le sue dimissioni definite dallo stesso come ‘volontarie, definitive e irrevocabili’ legate ad alcuni conflitti personali, mai specificati, e a forti difficoltà con la stessa struttura amministrativa comunale. A distanza di un mese un colpo di scena: l’assessore Damiani fa marcia indietro e decide di rimettere piede all’interno della giunta. Che fine hanno fatto le difficoltà, i conflitti di cui l’assessore poco prima aveva parlato? Difficile pensare che con il suo reintegro, ufficializzato dal sindaco Stirati, si siano risolte. Ci sembra piuttosto che l’assessore stia giocando sul futuro della città, dimostrando scarsa attenzione al territorio e ai suoi abitanti. Basta ricordare – proseguono gli esponenti leghisti – tutti i fallimenti amministrativi di Damiani negli ambiti di sua competenza, a partire dall’incapacità di programmazione di eventi legati allo sport e di ottenere bandi regionali e nazionali per la realizzazione del palazzetto dello sport o per il campo di rugby, questione che sta penalizzando tutte le specialità sportive presenti sul territorio. Ricordiamo la diatriba con il Gubbio calcio e la deludente organizzazione degli eventi natalizi fatta a ridosso dell’ultimo periodo, legata ad una gestione politica improvvisata anno per anno senza la necessaria continuità. Fino ad arrivare al settore del turismo dove Gubbio, a differenza di molte altre località della regione, arranca nell’attrarre solo il 5 per cento del totale di turisti italiani e stranieri che arrivano in Umbria. La decisione del ritorno in giunta dopo le ‘dimissioni irrevocabili’ avvenuta in seguito a un mese di ‘riflessioni’ – concludono i leghisti – altro non è che un atto di propaganda in vista delle prossime elezioni amministrative, un gesto estremo per salvare la faccia che non convince nessuno e penalizza la città e i suoi abitanti”.