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Pd nella bufera: Giovanni Manca e Giorgia Vergari non potevano tesserarsi? Lo statuto mette i paletti

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Giovanni Manca e Giorgia Vergari

Il Messaggero riferisce oggi che c’è un caso Giovanni Manca e Giorgia Vergari, i due consiglieri comunali che si sono iscritti al Pd dopo la candidatura alle ultime Comunali di maggio e l’elezione nel movimento civico Liberi e Democratici (LeD) che ha sostenuto la conferma di Filippo Mario Stirati contro la lista piddina del candidato sindaco Marco Cardile.

I due, già nel Pd fino alla vigilia delle elezioni, hanno lasciato i LeD il 31 gennaio scorso per costituire il gruppo Misto e preparare la strada al rientro nel Pd. Ma nel partito di Gubbio sta montando la polemica e il caso è destinato a finire sui tavoli nazionali. Lo statuto attualmente in vigore, approvato dall’assemblea nazionale il 17 novembre 2019, esplicita infatti al comma 10 dell’articolo 1 del Capo I (Principi e soggetti della democrazia interna) che “le persone fisiche registrate nell’anagrafe degli iscritti e nell’albo degli elettori che, in occasione di elezioni amministrative, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si siano candidate in liste alternative al Pd, o comunque non autorizzate dal Pd, vengono escluse e non sono più registrabili, per l’anno in corso e per quello successivo, nell’anagrafe degli iscritti e nell’albo degli elettori e delle elettrici del Pd”.

Manca e Vergari rientrano in questa situazione, così c’è chi come l’ex consigliere regionale Ubaldo Casoli è deciso a dare battaglia affinché si facciano le verifiche per il rispetto delle regole. Il tesseramento dei due consiglieri comunali di maggioranza sarebbe stato avallato dal viceministro Anna Ascani, vicepresidente nazionale del Pd che ha in Manca e Vergari i due riferimenti personali di corrente sul territorio eugubino. Fin qui non c’è stata una presa di posizione da parte del commissario umbro Walter Verini e nelle manovre congressuali, per la scelta del segretario dell’unione comunale eugubina, si parla con insistenza di un ruolo particolarmente attivo e importante dei due rientrati che avrebbero in dotazione una settantina di tessere (pronte a convergere su Gianni Fabbretti?) decisive per l’elezione del successore di Andrea Smacchi.

Non sono esclusi a breve ulteriori sviluppi in consiglio comunale con un gruppo unico tra Cardile, Manca e Vergari, sotto le insegne del Pd, che andrebbe a sostenere Stirati. Se ne parla nella coalizione del sindaco dove non mancano le fibrillazioni con esponenti sull’Aventino che preferiscono non partecipare alle riunioni né alle sedute consiliari per mandare qualche segnale.