Home Festa dei Ceri Giuseppe Rosati ricorda: “Isabella Rossellini incantata dai Ceri”

Giuseppe Rosati ricorda: “Isabella Rossellini incantata dai Ceri”

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L'enogastronomo, chef e sommelier Giuseppe Rosati

Nel giorno della Festa dei Ceri senza Ceri contano i sentimenti e la memoria. Solo quelli. Non la spettacolarizzazione di qualcosa che non c’è. Riflessioni e devozione verso il patrono Sant’Ubaldo nell’omaggio che è cattolico e non laico. I Ceri senza Fede sono semplici pezzi di legno inanimati. Le statue lignee dei Santi Ubaldo, Giorgio e Antonio li animano. La memoria è il modo migliore per vivere una giornata di festa e d’amore. Un ricordo speciale è consegnato ai social da Giuseppe Rosati, enogastronomo, affermato chef e sommelier di Gubbio.

“Erano i primi di marzo del 2012 – racconta -. Lavoravo al Felidia come wine Director e viene a pranzo Carol Bouquet con un famoso enotecaro di New York. Carole tra le altre cose produce vino a Pantelleria e ci conoscevamo già. Il ritrovarsi fu un piacere. Al termine del pranzo mi fermo al tavolo per due saluti di rito. Lei mi dice che è in città per presentare il suo ultimo film al Festival del cinema francese a New York e che dovrebbe portare a cena alcuni amici e protagonisti del film. La mattina seguente mi chiama per organizzare la cena , nove persone e che tra gli invitati ci sarà l’ambasciatore Francese e Isabella Rossellini. Arriva l’orario previsto e gli ospiti arrivano alla spicciolata. L’ultima ad arrivare Isabella Rossellini, bellissima. Elegante e sorridente. Attraversa la sala e cala il silenzio. La classe non ha bisogno di mormorii o di fischi. Mi avvicino al tavolo, Carole mi presenta e inizio a prendere le ordinazioni. Quando arrivo alla signora Rossellini parliamo in italiano. Lei mi interrompe chiedendomi di dove sono. Gli rispondo che sono Umbro. Continua la cena e al momento del dessert servendo il moscato passito di Pantelleria di Carole la Rossellini mi chiede di che città, di Gubbio gli dico in provincia di Perugia. Finisce la cena e gli ospiti stanno uscendo. Mi metto vicino alla porta come buona educazione vuole per salutare e la Rossellini salutandomi mi chiede di che Cero sono. Io la guardo un po’ sbigottito e spaesato. Lei capisce la mia sorpresa e mi sorride. Sono stata a Gubbio molte volte da ragazzina. Vivevo a Roma e la mia Tata era di Gubbio e mi raccontava sempre della festa dei Ceri. Un paio di volte mi ci portò di nascosto da mio padre a vedere la festa. Io rimango allibito e gli dico: sono di S. Ubaldo! E lei: la mia tata era di San Giorgio e io sono di San Giorgio, il secondo giusto? Quello azzurro? Sorridiamo insieme, arriva Carol e chiede di cosa stanno parlando. Lei la guarda e gli dice, della Festa dei Ceri di Gubbio ma non si può spiegare ci devi andare. La mattina dopo trovai una busta con due inviti per assistere alla prima del film”.