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Rivendita di tabacchi in via Perugina fermata dai Monopoli. Il Tar respinge il ricorso

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Non è stata rinnovata la rivendita di tabacchi, dopo un’ispezione a fine maggio 2014 in cui erano state riscontrate irregolarità, ed è scattato il ricorso al Tar dell’Umbria che tuttavia ha dato ragione all’Ufficio dei Monopoli per l’Umbria. E’ la storia del ricorso inoltrato da Anna Rita Vagnarelli, in proprio e in qualità di amministratore di sostegno di Elvia Grelli, titolare di una rivendita di generi di monopolio in via Perugina a Gubbio. Si è opposta al provvedimento con il quale il direttore dell’Ufficio regionale dei Monopoli ha determinato di non procedere al rinnovo dopo aver riscontrato che i tabacchi venivano venduti in un locale adibito a bar, adiacente e non comunicante con quello individuato come sede della vendita di generi di monopolio, al cui interno era presente Valerio Mischianti, nominato dalla signora Grelli assistente con facoltà di sostituzione, il quale dichiarava che la titolare non era presente perché, pur risiedendo nelle vicinanze, aveva difficoltà a raggiungere il punto vendita. Assistita dall’avvocato Valeria Passeri, la signora Vagnarelli ha chiesto l’annullamento del provvedimento emesso il 29 settembre 2015 nel ricorso presentato al tribunale regionale amministrativo contro l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Area Monopoli Ufficio dei Monopoli per l’Umbria di Perugia e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, rappresentati dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato.

Sono stati contestati dalla ricorrente le applicazioni normative, fino all’eccesso di potere per difetto dei presupposti e travisamento dei fatti, contraddittorietà dell’azione amministrativa e difetto di istruttoria, violazione del principio di proporzionalità e del principio di ragionevole durata del procedimento, chiedendo l’annullamento del provvedimento e il risarcimento dei danno subito in conseguenza del mancato rinnovo della rivendita di beni di monopolio. Il collegio, presieduto in videoconferenza da Raffaele Potenza con Enrico Mattei estensore e Daniela Carrarelli referendario, ha accolto le tesi dei Monopoli che con il mancato rinnovo ha applicato la massima sanzione disciplinare prevista, condannando la ricorrente anche al pagamento di 1.500 euro di spese del giudizio. La vicenda potrebbe avere un seguito, essendoci la facoltà del ricorso al Consiglio di Stato.