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Marciapiede in via del Teatro Romano tra lungaggini e proteste: ha riaperto il cantiere

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L'ex assessore e consigliere comunale Renzo Menichetti protesta in viale del Teatro Romano

Un cantiere dai tempi biblici per realizzare circa duecento metri di marciapiede in viale del Teatro Romano. a ridosso del monumento e delle mura urbiche del centro storico. Critiche, disagi, lamentele e perfino il sit in con tanto di cartello di un ex assessore e consigliere comunale, l’insegnante e maestro di musica Renzo Menichetti, che ha deciso di promuovere ogni settimana questa forma di protesta finché i lavori non saranno completati. Lui si presenta in zona esibendo il cartello che esorta il Comune a intervenire per non allungare ulteriormente i tempi. L’impresa marchigiana che ha vinto la gara d’appalto aggiudicandosi l’intervento è andata avanti a rilento, con alcune situazioni legate anche al pagamento degli stati di avanzamento.

La faccenda sta andando per le lunghe, neanche le più pessimistiche previsioni potevano far presagire una situazione del genere visto che la zona è cruciale per il traffico, il passaggio dei pedoni e l’impatto ambientale con un parco a ridosso. Un segnale positivo c’è: è stato riattivato a il cantiere che era rimasto inattivo a lungo, anche ben oltre il lockdown. Si stanno moltiplicando le pressioni per sistemare una volta per tutte la zona, dalle ripercussioni considerevoli data la collocazione, con l’assessore ai Lavori Pubblici, Valerio Piergentili, che sta cercando in ogni modo di favorire l’ultimazione dopo essersi speso per la ripartenza.

“In un mese speriamo di poter concludere tutto – spiega Piergentili -, capisco benissimo le situazioni e ci siamo adoperati per far ricominciare l’intervento. C’è la consapevolezza che ormai manca davvero poco e potremo dire di aver sistemato un’area importante del nostro contesto storico-architettonico e attrattivo”. Si stava andando piano, a dirla tutta, pure prima della clausura per la pandemia. Quando sono state sospese le attività si è infatti temuto che i tempi potessero dilatarsi a dismisura, poiché oltretutto dopo il 4 maggio sono cominciate a circolare le più disparate voci sulle condizioni dell’impresa.

“Dopo il lockdown – osserva l’assessore – abbiamo concordato e sistemato la contabilità tra il Comune e l’impresa che la settimana scorsa ha firmato il contratto per riprendere i lavori”. Nel piano di sistemazione è previsto anche che vengano ripiantumati sei lecci: su questo si erano levate voci fortemente critiche con l’invito esplicito all’amministrazione comunale di riconsiderare l’impatto ambientale legato alle pianti presenti e rimosse.