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Discarica di Colognola, nuove tonnellate di rifiuti da altri territori. Il bancomat immondizia funziona sempre

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La discarica di Colognola

Nuove tonnellate di rifiuti previste per la discarica di Colognola da altri territori. Se n’è occupato il Messaggero, con un articolo di Luca Benedetti in un quadro regionale con dispute interne. A Gubbio si discute di ambiente, impatto ambientale e paesaggistico, ma nell’unica direzione del Css e l’incenerimento, mentre le pratiche ambientaliste vengono messe in disparte se si tratta di soldi che ricadono direttamente sulle amministrazioni comunali, com’è stato in passato.

“Un’altra battaglia – scrive il quotidiano – sui rifiuti. Il round lo vincono Foligno e Spoleto spalleggiate da Orvieto, ma è solo il primo tempo. Perché il no alla delibera dell’Auri sui flussi per il 2021 è solo un rinvio con il fiato cortissimo. Dopo Natale altra assemblea con il regista Antonino Ruggiano che sta cercando la quadra del cerchio tra i colleghi di centrodestra senza dover bussare alla porta di mamma Regione. Il sindaco di Foligno Stefano Zuccarini guida la sfida e trova sponde in Spoleto che come Foligno non vuole portare i rifiuti a Le Crete (Orvieto) e Orvieto(sindaca Roberta Tardani) che non vuole che i rifiuti arrivino dagli altri sub ambiti regionali. Ruggiano media, c’è il rinvio e la partita è delicata sul fronte dei costi e delle mosse della politica. Sullo sfondo c’è il nodo della discarica di Sant’Orsola. Il piano dei flussi assegna a quell’impianto del sub ambito 3 uno smaltimento minimo di 5 mila tonnellate all’anno. Giusto per tenerla in vita. Perché il post mortem di una discarica costa un bel po’. E, soprattutto, Foligno e Spoleto sostengono che costi troppo portare una frazione dei rifiuti a Orvieto. Il piano prevede che a Orvieto (Le Crete) vengano smaltite 12mila tonnellate del sub ambito 3, a Borgogiglione (Magione) 14mila e dieci mila tonnellate divise tra Colognola(Gubbio) e Belladanza (Città di Castello). Foligno e Spoleto vogliono fermarsi a seimila rispetto allo smaltimento verso Orvieto e vogliono rigirare quei rifiuti a Belladanza perché costa di meno e perché tra Sogepu e Vus c’è una sinergia. Ma Belladanza non ha lo spazio per andare oltre le quantità indicate di rifiuti extra-ambito visto che il traguardo della fine vita è vicino: fine anno 2022. Insomma, un sudoku niente male che riprenderà prima di San Silvestro e che si annuncia calduccio. In mezzo alla partita dei flussi c’è anche Perugia. Che deve portare ad Orvieto 14mila tonnellate l’anno di Forsu, cioè i rifiuti che hanno fatto saltare il banco con le trasferte nelle Marche. Si va avanti fino a settembre quando sarà pronto il nuovo impianto di trattamento a Pietramelina e il residuo lavorato tornerà a Pietramelina. Ieri l’assemblea dell’Auri, oltre ai flussi (sub ambito 1 e 4 non hanno problemi cioè sono autosufficienti), ha anche deliberato i Pef del sub ambito 4. Intanto torna a muoversi l’Osservatorio Borgogiglione che mette nel mirino il futuro della discarica gestita dalla Tsa. Nei giorni scorsi gli ambientalisti hanno organizzato un’assemblea on line che ha discusso il progetto di bioraffineria nella discarica di Borgogiglione e il Piano di ampliamento del sito, “per ora custodito – dicono gli ambientalisti – negli Uffici Regionali in attesa di approvazione alla prossima emergenza rifiuti”. Sul progetto bioraffineria per produrre metano liquido, presentato da Tsa spa, la Regione – è stato detto in assemblea – “ha ritenuto che non determina impatti ambientali significativi e negativi” e disposto conseguentemente l’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del Progetto. Addio alla trasparenza e alla partecipazione civica. L’Osservatorio Borgogiglione, supportato da autorevoli esperti, e questa assemblea ritengono invece che deve essere il principio di precauzione a guidare le scelte ambientali, sempre, e tanto più nel presente. L’assemblea ha “manifestato grave preoccupazione ancor più perché quest’impianto (che godrà per una durata decennale degli incentivi statali), se venisse approvato e realizzato, per funzionare al meglio richiederà la ripresa dei conferimenti in discarica di rifiuti organici e la modifica dell’impianto di compostaggio di Pietramelina, destinato al trattamento della Forsu, e si porterà dietro necessariamente l’approvazione del piano di ampliamento della discarica”.