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Nuovo distributore, Confesercenti scrive al sindaco e ai consiglieri comunali: “Dissenso e perplessità”

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Un'immagine dell'area dov'è prevista la nuova stazione di servizio lungo la Variante della strada statale Pian d'Assino verso ovest

La Confesercenti di Gubbio ha scritto al sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati, e ai consiglieri comunali “il proprio dissenso e le perplessità sulla possibile concessione di costruzione di un nuovo distributore di carburante sulla variante della strada statale 219 Pian d’Assino. Da sempre la nostra associazione intende tutelare gli interessi dei propri associati, ma soprattutto intende tutelare le istanze dei nostri cittadini e il tessuto sociale della nostra città. In questi ultimi mesi, abbiamo seguito questa vicenda ed ora intendiamo esporre le nostre considerazioni. Riteniamo che la rete di impianti di distribuzione di carburante nel nostro comune è al momento più che sufficiente, con molti impianti che anzi si trovano in difficoltà per la nuova emergenza Covid-19, visto l’elevato numero di distributori presenti sul territorio, e la contrazione dei consumi avvenuta in questo ultimo anno. Impianti di carburante, che come la grande distribuzione alimentare, hanno di fatto raggiunto la saturazione nel libero mercato di questa città. Riteniamo inoltre, cosa non secondaria, questo possibile progetto, altamente impattante dal punto di vista ambientale, dato che snaturerebbe la visuale sulla nostra città e la vita sociale di un’ intera zona cittadina. Abbiamo raccolto, in questi ultimi mesi, la grande preoccupazione di molti Eugubini ed in particolare degli abitanti della zona suddetta. Per tali motivi chiediamo al Sig. Sindaco e a tutto il consiglio comunale, le ragioni che spingono a prendere in considerazione, un progetto che di fatto andrebbe contro tutta la nostra città. Crediamo che pur esistendo un libero mercato, il ruolo della politica sia quello innanzitutto di tutelare tramite le proprie scelte, il tessuto economico e sociale dei propri cittadini, impedendo che questo venga snaturato e impoverito con strutture di vendita eccessivamente impattanti di cui al momento non vi è esigenza alcuna. Chiediamo quindi, la massima attenzione su questo argomento che metterebbe a rischio il lavoro di tante micro aziende del settore presenti sul territorio, e che sarebbe del tutto impattante in negativo per l’ intera comunità”.